lunedì 31 luglio 2017

roba grossa

big data. di sicuro ne avrete sentito parlare. va di moda. ne parlano in tivvù e alla radio. ne scrivono i giornali, soprattutto quelli fighi letti da gente che porta gli occhiali da sole anche quando piove e beve caffè americano da grossi bicchieri di carta. anzi no, perché quelle genti li i giornali non li leggono, li sfogliano onlain dal loro i-qualcosa.
comunque, ne avrete sentito parlare.
il concetto non è difficile: un sacco di aziende grosse grosse hanno un sacco di computer grossi grossi che possono immagazzinare ed elaborare un sacco di dati tanti tanti.
vabbè, e a noi? che ci fanno con questi dati? cose strane, di sicuro. mega-proiezioni di marketing, ipotesi di scenari futuribili, calcoli astrusi sul prezzo più giusto da applicare alle merendine al cioccolato... cose così. no?
no.
se volete un esempio concreto basta che andiate su gugol maps. cercate tra "i mei contributi" e fatevi un giro. scoprirete cose sorprendenti.
tipo che, solo portando in tasca il vostro cellulare, gugol sa esattamente dove siete stati e quando. un esempio? eccolo


questa qui sopra è la mia timeline. beh, quasi. è una piccola parte della mia timeline. ossia dei 281 posti che io ho visitato di recente. poi ce ne sono altri 300 e passa da confermare e dio solo sa quanti che ho visitato in tempi più remoti. ecco. big data significa che gugol è in grado di immagazzinare e processare tutte queste informazioni. sa dove abito (perché se per 594 volte ho dormito nello stesso posto, se ne deduce che ci vivo, o che si beve davvero tanto e a poco prezzo), sa dove vado in pausa pranzo (quindi che cosa preferisco mangiare), sa dove faccio sciopping, sa dove vado a divertirmi il sabato sera, sa che sport praticano i miei figli (ci sono elencate tutte le palestre di pallavolo e i campi da rugby visitati nell'ultima stagione) e un sacco di altre cose.
immaginate che cosa significhi questo per chi fa marketing. immaginate il valore di poter mandare dei messaggi pubblicitari centrati al millimetro. quanto paghereste, se foste una multinazionale, per avere accesso a questo tipo di informazioni? per sapere nome e cognome di tutti i vostri consumatori ideali in italia o nel mondo?
ma non basta. gugol mi dice anche cose così


mi dice, in sostanza, che il 20 aprile (data scelta a caso) io sono uscito di casa alle 7.41, sono andato in macchina fino all'ufficio di elena (dove ho preso un caffè con mia moglie tramando segretamente mosse astutissime per sedurla*, ma almeno questo gugol non lo sa), poi sono ripartito in bici (la bici era nel bagagliaio della macchina) in direzione lavoro. alle 12.37 sono andato a pranzo a piedi e alla sera sono tornato a casa in bici. sono arrivato alle 18.12. tutto tracciato. spostamenti, date, orari. quanto è durata la mia pausa pranzo, quanto ho camminato da/per il ristorante, quanto ho pedalato.
lascio alla vostra immaginazione stabilire in quanti modi si possano usare queste informazioni. ristoranti che vogliano fare concorrenza al posto dove mangio di solito, venditori di accessori per ciclisti, software o servizi di telemedicina che ti dicano se ti stai muovendo abbastanza, servizi di catering che ti possono far trovare la cena pronta o la spesa fatta sull'uscio per l'ora esatta in cui rincasi di solito. e chi più ne ha...
tutto questo è al tempo stesso meraviglioso e un po' inquietante. il grande fratello di orwell, al confronto, era una robetta da dilettanti allo sbaraglio. di sicuro, con buona pace della normativa a tutela della privacy, la nostra intimità ce la possiamo scordare. quindi occhio quando andate nel solito "centro massaggi" per sistemare quel (ahem) dolorino alla schiena tanto fastidioso... se il posto è recensito su gugol, fareste meglio a lasciare il cellulare a casa.
buone cose, bella gente.

*tranquilli: due di picche come al solito

2 commenti:

Unknown ha detto...

ma allora come si spiega che a me arriva sempre la pubblicità delle cose che non vorrei manco regalate (figuriamoci spendere dei soldi per averle!)

filippo ha detto...

o hai una personalità nascosta che fa shopping online per cose che il tuo io cosciente odia (suppongo per dispetto) oppure eviterei di lasciare il cellulare in giro alla portata di mani indiscrete...