venerdì 28 febbraio 2020

AAA - volontari cercasi

ora come allora, la minaccia incombe.
molti uffici sono chiusi, alcune zone sono completamente isolate ad eccezione dei pochi cordoni sanitari organizzati per garantire i rifornimenti di viveri e medicinali, le strade sono deserte e i luoghi di aggregazione abbandonati a se stessi.
nessuno osa farsi vedere nei ristoranti e tutti se ne stanno rintanati in casa, cercando ogni possibile scusa per fuggire dalle città, dalla folla, dalla ressa.
ora come allora è stata istituita una vera e propria caccia all'untore, che oggi ha i tratti somatici orientali e un leggero raffreddore.
i supermercati sono stati svuotati, le dispense casalinghe (in)debitamente riempite, le inutili mascherine fissate saldamente a coprire naso e bocca.
fiumi di amuchina sono stati versati, al posto del tradizionale vino votivo, per suggellare questo nuovo patto con l'altissimo: "noi ci si lava le mani e tu tieni lontano il contagio! siamo d'accordo?".
non siamo nella firenze del 1348, ma nella milano del terzo millennio. eppure buona parte delle fobie irrazionali e delle inutili paranoie di allora sono presenti tali e quali in questo scenario quasi-apocalittico.
aprendo i giornali si trova davvero di tutto.
il cinese aggredito per strada.
la lite al supermercato per uno starnuto.
i prezzi dei disinfettanti ormai alle stelle.
le razzie di cibo ed acqua.
e via a salire fino allo sciacallaggio di chi si finge addetto della croce rossa incaricato di effettuare dei tamponi per introdursi nelle case dei più deboli e rubare.
in uno scenario come questo, la sola salvezza è quella di rifarsi ai classici.
una mia antica e saggia docente mi spiegava che i classici sono tali solo se in grado di darci insegnamenti sempre validi ed attuali.
ed ecco quindi che sale alla mente boccaccio, che nel suo decameron offre la soluzione perfetta.
quindi è ufficiale: cerco 7 ragazze e 2 ragazzi disposti a ritirarsi con me in una cascina di campagna, trascorrere il tempo a raccontare novelle ed aspettare con fiducia che il contagio sia solo un lontano ricordo.
se ha funzionato con la peste, può funzionare anche col covid-19. che ne dite?
astenersi perditempo.

mercoledì 19 febbraio 2020

marketing applicato - reloaded

la musica è importante, è bella ed è tornata prepotentemente nella mia vita da quando i nani hanno iniziato ad ascoltarla, circa 5 anni fa.
col tempo ognuno di loro ha sviluppato dei gusti propri, come è normale, giusto e sano.
c'è chi ha scoperto la bellezza dei gruppi anni novanta, con mia somma gioia, e chi ama sperimentare e scoprire cantanti sempre nuovi.
tutto giusto. tutto lecito. perché la musica, in fondo, è sempre la stessa.
quello che invece è cambiato è il modo di ascoltarla.
le cassete (prima) ed i CD (poi) hanno ceduto il passo allo streaming (di cui a destra potete vedere una diapositiva).
dice "eccheccentra questo col marketing, scusa?"
arrivo. siete troppo impazienti.
permettere agli utenti di ascoltare la musica online ovviamente ha un costo. è una delle mille cose di oggi che sembrano gratis ma non sono gratis. il costo lo sostengono le aziende che fanno streaming, e il prezzo lo pagano in parte le aziende che comprano spazi pubblicitari ed in parte gli utenti stessi che si sorbiscono quelle stesse pubblicità.
pubblicità che, grazie alla tecnologia messa in campo, è mirata esattamente al tuo gruppo di acquisto.
fichissimo?
quasi.
si perché può succedere che tu ti lasci influenzare dai gusti musicali dei tuoi figli ed inizi ad ascoltare il loro stesso tipo di musica.
e allora i potentissimi algoritmi su cui si basano le sofisticatissime decisioni delle potentissime aziende di streaming decidono, in base a quello che ascolti, che tu non sei un maschio adulto quasi-cinquantenne con moglie e figli, mutuo, tasse da pagare e altre simili amenità.
no.
se ascolti musica da giovine, tu sei automaticamente giovine.
ma c'è di più. la musica rivela anche il genere dell'ascoltatore: alcuni cantanti sono appannaggio esclusivo delle ragazze, si sa!
e spiega anche il tuo stile di vita.
in estrema sintesi, se tu ascolti una cantante come sara bareilles sei automaticamente (la statistica non mente) donna sotto i trenta, con un lavoro, un compagno stabile, forte propensione alla gender equality, femminista, in cerca del primo figlio, in procinto di acquistare una prima casa.
ed è per questo che, ormai da settimane, mi arrivano pubblicità di automobili in cui non entrerebbe nemmeno metà della mia famiglia, mutui agevolati e corsi di musicoterapia per neo-mamme o donne in dolce attesa.
in barba al fatto che io mi sia registrato con nome, cognome, data di nascita ed altri dettagli irrilevanti, spotify ha finalmente scoperto chi sono.
adesso devo solo adeguare il guardaroba.
e fare la ceretta.

giovedì 30 agosto 2018

DGR - Milano 2018


Filippo Loretoni


Continuano i miei sforzi per raccogliere fondi contro il cancro alla prostata.
Il 30 settembre, se i numi tutelari del tempo lo consentiranno e se gli impegni familiari non decideranno diversamente, sarò qui

potete donare.
dovete donare.
copiosamente!

lunedì 11 settembre 2017

peschiera del gardaland

perché l'estate va salutata come si deve. o no?
e allora grazie all'intuizione geniale di elena, eccoci pronti a partire per quello che, nonostante tutti i nostri sforzi, i nani identificano ancora come lago di gardaland.
bungalow in campeggio prenotato e biglietti per accesso serale al parco acquistati. alle dieci e un pezzo siamo in macchina. ci fermiamo a mangiare lungo la strada in un posto dove ordino un panino e mi ritrovo sul tavolo degli spaghetti con le vongole, ma non mi pare il caso di fare il pignolo quindi vabbè.
alle due e un pezzettino prendiamo possesso del bungalow. ci svacchiamo fino alle cinquemmezza e poi ci dirigiamo spavaldi e risoluti verso il parco, armati di antipioggia, biglietti, zaini e buonumore.
l'ingresso serale inizia alle sei ma, complice il maltempo, tanta gente sta venendo via quindi ai cancelli ci lasciano passare senza fare storie anche se manca ancora qualche minuto. decidiamo di iniziare con cose leggere tipo zattere sulle rapide e cose così. poi propongo ai nani un giro sul mammut.
- papi, che cos'è il mammut?
- ma una cosa tranquilla. un trenino...
- ah vabbè
saliamo sulla giostra che ha, in effetti, l'aspetto di un trenino e, appena le sbarre di protezione si abbassano, due secondi prima della partenza, chiedo ai ragazzi:
- ma voi DAVVERO vi fidate ancora di me? siete proprio senza speranza...
gli occhi sbarrati preludono a un orgia di risate miste a "papà ti odiooooo" urlati tra una curva e l'altra. non è esattamente la giostra più adrenalica del parco, ma direi che abbiamo spezzato la monotonia.
segue un allegro salto di venti metri nel vuoto, da cui il caponano esce con le gambe tremule, e un giro sul blu tornado.
inizia a piovere. la gente si dirada ulteriormente.
mangiamo qualcosa e ci dirigiamo verso la casa di prezzemolo, elencata come attrazione per bambini.
- papi ma non è che ci annoiamo?
- ma no dai, è una cosa rilassante...
mentre le porte dell'ascensore si chiudono e giusto pochi minuti prima di essere appesi a testa un giù in una stanza che ruota di 360 gradi facendoti perdere qualsiasi senso dell'orientamento, dico ai ragazzi "non ci posso credere! ci siete cascati di nuovo... vi siete fidati ANCORA!"
il resto è tutto un gridare "oddioddioddio!"
quando usciamo siamo pronti per un nuovo giro sul mammut e poi sul blu tornado.
il resto della serata è piuttosto confuso. ricordo di aver sparato a delle mummie assassine, di aver quasi ucciso di paura elena e di aver mangiato un quintale di patatine fritte.
e ricordo commenti tipo "sono felice come un topo in un negozio di formaggi" o "è stato come vivere tutta l'estate in una serata!!!"
alle dieciemmezza siamo rimasti in quattro gatti e i nani decidono di girare a oltranza sul blue tornado. alle dieciecinquantaquattro ci fanno la grazia di scendere.
torniamo verso il campeggio, dove cerco di smaltire l'adrenalina prima di andare a dormire. tutto inutile. me ne resto ad ascoltare la pioggia che batte sul tetto di plastica e mi addormento di un sonno inquieto a notte fonda. al mattino il mio orologio mi avvisa che ho dormito meno del desiderabile e che il mio sonno è stato agitato. grazie tante! vacci tu sul blue tornado fino alle undici di sera, poi ne riparliamo...
una serata fantastica. un fine settimana perfetto per chiudere un'estate altrettanto memorabile.
la vita è breve, bella gente e il tempo non torna indietro. ve la state godendo fino in fondo?