mercoledì 30 ottobre 2013

AWOL

letteralmente "absent without leave". gergo militare per dire che uno si è dato alla macchia. per alcuni è un'onta da lavare, per me uno stile di vita.
vediamo se riusciamo a riprendere il discorso...
in questi giorni abbiamo comprato un letto. la cosa si è resa drammaticamente necessaria quando, andando a svegliare il caponano al mattino, elena si è accorta che i piedi sporgevano di una buona misura dal bordo del materasso.
messo sotto torchio il caponano è crollato ed ha confessato: ebbene si, cari mamma e papà, lo ammetto. io sono cresciuto ed il letto no!
approfittando di una (rara) domenica non rugbystica andiamo all'ikea di carugate. se non siete mai stati all'ikea di carugate di domenica, non potete capire.
davvero.
non c'è esperienza al mondo che vi possa preparare a trascorrere due ore all'interno dell'ikea di carugate di domenica. non fa niente se siete un veterano di guerra, se avete lavorato per la croce rossa sotto i bombardamenti o se siete un sopravvissuto dei campi di rieducazione comunisti.
l'ikea di carugate di domenica pomeriggio è quanto di più vicino si possa trovare al mondo ad un girone infernale dantesco. schiere di disperati che vagando senza meta, quasi in trance, gridando l'uno contro l'altro, urtandosi con carrelli carichi di mobili con spigoli appuntiti (appositamente, verrebbe da pensare). eserciti di nani in preda ad attacchi isterici da "lovoglio-lovoglio-lovoglio" aggrappati alle vesti di madri più isteriche di loro e affette da "tienilotù-chessennò-loammazzo". orde di bulimici che si aggirano tra gli scaffali trangugiando gelati, hotdog, caffè e polpettine svedesi senza soluzione di continuità, in una abbuffata continua, sparando unto e macchie sui passanti con la precisione di un cecchino. anime prave condannate a girare senza sosta per ore ed ore nei parcheggi, arrivando ad un posto libero sempre un attimo dopo qualche altro automobilista, e via che si riparte per un altro giro...
in mezzo a tutto questo, riusciamo ad acquistare un letto-biletto-divano. praticamente un letto-coltellino svizzero che a seconda di come lo apri ha una funzione diversa.
dice: vorremmo anche consegna e montaggio.
dice: in questo caso il prezzo raddoppia.
dice: mastica?
dice: mastica che?
dice: masticazzi!
ok la conversazione col commesso non è andata esattamente così ma il succo è più o meno questo.
carichiamo quindi tutto in macchina e partiamo alla volta di casa. arrivati ai box il caponano annuncia che "voi potete anche andare (rivolto alle ragazze di casa, n.d.r.) che papà lo aiuto io!"
mi preparo al peggio. tre scatoloni da caricare in ascensore. il primo è facile. leggero e poco ingombrante. una estremità a testa e siamo a cavallo. il secondo è sempre poco ingombrante ma molto più pesante. a metà tragitto il caponano annuncia "sono stanco" e per dare maggiore forza alle sue argomentazioni molla di botto la propria estremità di scatolone, costringendomi ad uno scatto di reni per evitare lo sbriciolamento del compensato ikea contro le mattonelle dei box. il terzo scatolone, pesantissimo e lungo due metri, me lo devo scarrozzare da solo.
"nano per favore aprimi la porta, dai"
"certo papà" esclama il giovincello che prontamente esegue: apre la porta, passa, molla la porta (dotata di meccanismo di chiusura automatico) che minaccia di troncare in due lo scatolone. faccio marcia indietro più veloce che posso e urlo improperi irripetibili più forte che posso. il caponano riemerge da dietro la porta con sguardo stupito.
"che succede papà?"
faccio notare, in modo poco garbato a onor del vero, che "tenere la porta" presuppone assicurarsi che la persona a cui si sta tenendo aperta la porta sia passata attraverso di essa, possibilmente in un pezzo solo.
discutiamo amabilmente su questa mia idea per un tempo che, forse anche a causa dei trecentocinquanta chili di letto che porto in braccio, mi sembra oltremodo lungo.
tornati a casa sento già le chiappe formicolare di gioia per l'imminente contatto col divano, quando una voce alle spalle annuncia garrula "orsù andiamo a montare il letto".
è mia moglie.
uso a obbedir tacendo, inghiotto le lacrime e mi metto all'opera coadiuvato dal caponano prima e dalla consorte poi. dopo solo tre ore, due etti di bestemmie (senza osso), tre etti di viti avanzate (che non abbiamo ancora capito dove andassero) e otto decalitri di sudore abbiamo potuto ammirare il capolavoro: letto singolo, contenitore, divano e letto matrimoniale.
credo funzioni anche da barometro ma devo rileggere le istruzioni.

3 commenti:

Tobacco ha detto...

Ikea Carugate = sbriciolamento della (poca) dignità umana - passaggio dalla modalità "uomo comune" a "DOOM 3 BERSERKER".

Quando nel lontano 2003 presi casa in affitto con la consorte mi ricordo di questa piccola cosa:
si va all'IKEA di Carugate venerdì sera che tanto non c'è nessuno.
350 kili caricati sulla mia vecchia clio che bestemmiava creando stile.
Ritorno a casa entro le 23:00 circa e di mia sponte aprì uno scatolone.
Terminato verso le 00:30 circa... ne mancavano circa altri 1000 per terminare.

Sabato mattina si riprende con grande voglia di terminare. metà mattina ero nuovamente all'IKEA di Carugate perché mancava un maledetto pezzo.
Ritorno a casa, non mangio per finire il maledetto accrocchio.
Pomeriggio si inizia una nuova costruzione della lego ma mancavano le viti che fanno solo all'ikea di non so più dove (credo un mondo parallelo),
riparto per l'Ikea di Carugate per prendere il pezzo. Ritorno a casa finisco i puzzle verso sera.
...
...
arriva domenica...
...
...
"senti, a me non piace questo coso, non sta bene secondo me lì, meno male che non lo hai ancora aperto lo scatolone. Cosa dici? lo cambiamo oggi? "

LE MALEDIZIONI E LE BESTEMMIE CHE HO INVENTATO IN QUEL MOMENTO.... lasciamo stare!


Ultimamente, diciamo neglil ultimi 3/4 anni ho detto che all'ikea non ci mettevo più piede.
Piccolo strappo alla regola per il letto di mia figlia ma cosa breve, mi sono fatto portare a casa tutto, montaggio compreso. BELLISSIMO.
Per il resto ormai la mia compagna mi dice "domenica vado all'IKEA con mia mamma/amica/amante/aliena/non so non voglio sapere".
Un traguardo inaspettato... fino a quando non torna a casa e tu ti ritrovi dal "adesso esco per una birretta con gli amici" a "montaggio incondizionato fino a sera delle maledette cazzate che inventano questi nordici che potevano anche farsi una padellina di c***i loro, no?!?!?"

Tobacco ha detto...

Adesso è L'ikea di San Giuliano la meta prediletta, ma non cambia nulla, stesso girone dell'inferno.

filippo ha detto...

:-)
:-)

...come si dice "mal comune..."