sabato 4 maggio 2013

quasi a posto

ci siamo quasi dai...
venerdi mattina arrivo in ospedale verso le settemmezza.
digiuno come da richiesta.
evvabbé.
mi siedo e aspetto. verso le 9 mi fanno salire al reparto.
sempre digiuno.
faccio gli esami del sangue.
mi spediscono in un altro reparto.
chiedo se posso mangiare qualcosa.
mi dicono assolutamente no.
chiedo se posso bere un po' d'acqua.
mi dicono che sono un pazzo e un incosciente e che anche solo il pensiero di acqua o cibo potrebbe seriamente compromettere l'intervento.
mortificato, cerco di pensare a gandhi. non aiuta.
verso le 1130 mi assegnano un letto, ai piedi del quale è appeso un cartello con scritto a caratteri cubitali

DIGIUNO TOTALE

mi rassegno. vengono a intervistarmi una dottoressa di 16 anni e una anestesista di 98 che mi fanno, a distanza di due secondi l'una dall'altra, esattamente le stesse domande. mi chiedo se non possano ascoltare la risposta che ho appena fornito alla collega, ma me ne sto zitto perché mica sono laureato in medicina.
l'anestesista mi comunica che mi faranno l'anestesia locale, ma che non posso bere o mangiare nel caso sia necessario intubarmi, ma di stare comunque tranquillo perché secondo le statistiche il tasso di mortalità in casi come il mio è bassissimo.
vorrei chiedere maggiori dettagli (campione di riferimento? che percentuale intende con "bassissimo"? quali sono i tassi di mortalità degli altri interventi? com'è la media nazionale rispetto a quella UE?) ma me ne sto zitto perché mica sono laureato in statistica.
chiedo invece "a che ora è previsto l'intervento?"
mi risponde l'anestesista senza voltarsi che "dovrebbe essere verso le 3 ma prima ci sono i solventi"
dall'occhiata che mi lancia (della serie "barbone di un pezzente") capisco che non si riferisce ai solventi chimici ma ai pazienti paganti.
alle 4 e 45 vengono a portarmi via.
mi chiedono se sono allergico a dei farmaci. rispondo di no.
per buona misura, mi fanno aspettare un'altra oretta in corridoio. alle sei meno un quarto mi portano in sala operatoria, mi chiedono alte cinque volte se sono allergico a dei farmaci, rispondo sempre di no e loro mi bucherellano e dovere e per circa dieci minuti armeggiano col dito, fanno passare un filo metallico che ricuce i due pezzi di falange che se ne sono andati a spasso e li assicurano a una specie di bottone esterno che, mi dicono, tornerà utile quando dovranno sfilare il tutto tra un mesetto circa.
alle sette sono di nuovo in camera dove mi aspettano una moglie, tre nani, due fette di prosciutto cotto, un panino, una mela cotta e tutti i viveri di emergenza che moglie e nani sono riusciti a contrabbandare dentro l'ospedale (due banane, altro prosciutto, crackers, salatini e acqua).
dopo una notte in cui il mio vicino di letto mi racconta di tutte le amputazioni di arti a cui ha avuto il privilegio di assistere e/o di cui è stato oggetto arrivano le dimissioni. la prognosi è comunque devastante.
trenta giorni di riposo assoluto. niente palestra, niente rugby, niente sforzi con la mano. niente di niente insomma.
"vabbè tranne la corsa, giusto?"
"no, non può correre perché il sudore è pericoloso per il filo e può dare irritazione e infezioni"
"bicicletta?"
"no"
"....azz... però... un mese... mi fate rientrare per il 9 giugno? abbiamo un torneo importante in casa..."
"torneo di?"
"rugby"
"sta scherzando? un torneo di rugby appena tolto il filo? scusate [si rivolge anche a mia moglie] ma sono l'unica a pensare che sia una pessima idea?"
io ed elena ci guardiamo negli occhi e rispondiamo all'unisono: "beh... si!"
"ah. vabbé. comunque è una pessima idea."
torniamo a casa entrambi devastati: io perché per un mese dovrò stare fermo ed elena perché sa che cosa significa quando per più di una settimana devo stare fermo.
mentre andiamo a fare la spesa ho un lampo di genio. se vado in palestra e faccio solo gambe, senza sudare, senza usare le mani, rivedendo la tabella di allenamento sono tecnicamente a posto.
quasi a posto.
-30

5 commenti:

Io e la mia moto ha detto...

In bocca al lupo.
Dai resisti un mese passa presto!!!

Flavia ha detto...

Fil cerca alternative.
Cerca un medico esperto in medicina dello sport, cerca un professionista che ti trovi le alternative.
Sono sicura che le alternative esistono!
E' impossibile che per un mignolo un atleta si fermi completamente per 30 giorni.
Ci hai pensato? Hai pensato ai campioni olimpici o a quelli che sono super pagati per fare sport?
Mi vuoi dire che ti arrendi di fronte al primo medico che ti dice che per 30 giorni non ti puoi muovere per una frattura al mignolo?........... Dai...........

Intanto, in bocca al lupo :)

filippo ha detto...

è vero un mese passa in fretta... spero... :-D
grazie per gli auguri

filippo ha detto...

flavia, in teoria il tuo ragionamento non fa una piega. il solo problema è che io non ho il tempo e le risorse di un olimpionico. il rischio è quello di passare tutto il tempo a rincorrere un secondo parere e poi scoprire che sono passati 29 giorni
:-D
tanto vale mettersi l'anima in pace.

Flavia ha detto...

:(