martedì 15 marzo 2011

chindol

oggi è entrato in casa mia il chindol. gli americani (che non sanno scrivere) si ostinano a chiamarlo kindle, ma in realtà si chiama proprio chindol, mi sono informato da un mio cugino che una volta ha preso lezioni di inglese.
dice "come mai hai comprato 'sto coso?"
ocio! flascbech! (come nei film che piacciono a mia sorella e che di solito mia moglie mi deve spiegare per 2 settimane il simbolismo e tutta quella roba che nei film di bombolo e cannavale per fortuna non trovi).
quando abbiamo traslocato l'estate scorsa i traslatori ci hanno rimontato i mobili, salvo poi lasciarci in casa gli scatoloni con la roba da ri-ficcare negli appositi spazi.
io che ero in ferie mi sono detto: vabbè comincio dai libri.
dopo circa 10gg ero ancora li che mettevo via libri e mi stavo domandando se avessi avuto una buona idea quando suonano alla porta. apro. è una delegazione di indios della foresta pluviale, dice "salve, lei ha in casa buona parte degli alberi che un tempo ricoprivano il suriname e la guyana francese, noi veniamo da quelle parti e si pensava di stabilirci qui da lei".
dopo uno scambio di opinioni e un assaggio della cucina di mia moglie, riesco a convincere gli indios che forse non è una grande idea, ma il problema mi si è manifestato in tutta la sua monumentalità: in casa abbiamo troppi libri.
non avrei mai pensato di dirlo, da amante dei libri quale sono, ma ne abbiamo davvero troppi. all'ultimo censimento di quasi 7 anni fa ne risultavano circa 600, senza contare le riviste, le pubblicazioni scientifico-specialistiche, i libri di viaggi, le guide, i libri di cucina, i libri di scuola, le enciclopedie, la collezione completa de "il tromba", i dizionari e quelli rubati ai miei o a mia sorella che non posso dichiarare di avere altrimenti li rivogliono indietro.
i problemi sono tanti: spazio, peso, polvere. e se vogliamo fare gli ecologisti aggiungiamo che se smettiamo di comprare libri noi cinque, il disboscamento della foresta amazzonica rallenta di un buon 15%.
insomma, mettendo assieme tutti questi fattori, abbiamo deciso che era ora di basta, e che avere un aggeggio di pochi cm di ingombro e che pesi 200 grammi in cui far stare fino a 2500 volumi poteva essere una soluzione sensata.
e stamattina è arrivato.
lo scarto, lo apro, lo guardo, e scopro che è perfetto. scarico il primo libro: una commedia di p. g. wodehouse e stasera zacchete, inizio la lettura.
fantastico. l'inchiostro elettronico si legge da favola. non stanca per niente e sembra davvero di avere davanti la pagina di un libro.
rispetto alla carta ha alcuni svantaggi (non hai la piacevole sensazione della carta tra le mani, se non compri la custodia devi reggerlo con una sola mano, non è il massimo da portare in spiaggia e non ci puoi prendere appunti sopra) ma anche parecchi vantaggi (non ingiallisce, non si sgualcisce, non si strappa e in viaggio ti puoi portare dietro tutta la tua biblioteca senza rischiare di restare a corto di libri a metà vacanza).
insomma a poche ore dal primo utilizzo, mi sento di consigliarlo vivamente. noi stiamo già pensando di comprare il secondo e non escludo che il prossimo regalo di natale dei nani possa essere uno di questi cosi a testa. 
se siete furbi acchiappatene uno al volo.
in alternativa, quando arrivano gli indios a casa vostra datemi retta e preparategli una delle ricette di mia moglie.

2 commenti:

Tobacco ha detto...

Avevo pensato a questo aggeggio perché pure io ho parecchi libri, l'ultima stima è sui 400 circa (non mi cimento più in questa operazione, il conteggio risale a circa 2 anni fa, una bella rottura di scatole).
Si ho pensato all'aggeggio ma... ma mi mancherebbe la carta e gli indios che verrebbero a trovarmi, vuoi mettere l'incontro di culture (o colture, non si sa mai, c'è anche un orto da mandare avanti) faccio fatica a immaginarmi una cosa "fredda" senza vita, senza sfogliare nulla, sono un pò antico (sarà l'età).
Dovrei provarlo, dovrebbero metterti in condizioni di provarlo per una settimana poi l'acquisti, si sarebbe una bella idea.
Il bello, come dici tu, è che ti porteresti con te (io mi muovo abbastanza) tutta la libreria e non sarei mai senza una buona lettura.

Mah... già con l'avvento di napster prima, il P2P e itunes poi.. .l'acquisto di LP e cd è diventato obsoleto, un freddo acquisto, anzi più acquisti senza un riscontro materiale e visivo che tanto mi piace. Mia figlia (la nana come la intenderesti tu) non avrà la bellissima sensazione di entrare in un negozio di dischi e aggirarsi tra le copertine multicolori, scegliere, rigirarseli tra le mani... finisce tutto solo con il possesso e basta. Che tempi, non mi ci sono ancora abituato.

filippo ha detto...

per carità non ti ci abituare mai!
per quanto riguarda i libri, ti capisco e condivido. io non rinuncerò mai ai libri, semplicemente cambierà il modo di usarli. invece di comprare edizioni economiche di tutto quello che voglio leggere, comincerò a comprare edizioni di pregio dei libri che vale la pena tenere in casa.
tempo fa ho sentito fare un discorso simile per le auto e le moto da un collezionista d.o.c.: jay leno. a chi gli chiedeva se il motore a scoppio fosse finito rispondeva che il motore a scoppio non finirà mai. semplicemente passerà da bene di massa a bene per appassionati. come successo già per il cavallo che col tempo ha smesso di essere un mezzo di trasporto ed ora è diventato qualcosa per appassionati.
lo stesso, penso, succederà per i libri.
il chindol per me è una necessità più che un piacere. mi ci abituerò e penso che tra poco vedrò molto di più i vantaggi degli svantaggi. l'amore per la carta stampata non passerà mai.
soprattutto per la collezione de "il tromba".