mercoledì 14 ottobre 2009

parole, parole, parole

gia' mi pare di vedere mia madre che salta sulla sedia pensando alla canzone di mina.
e invece no.
oggi e' uscito un divertentissimo articolo sul corriere in cui si parla delle parole che stanno lentamente scomparendo dalla lingua italiana.
si tratta di parole poco usate, non necessariamente arcaiche od oscure, ma che stanno crollando sotto il peso dei neologismi, degli anglicismi orrendi (quanti di noi hanno dovuto "implementare" delle soluzioni in azienda) e di altri mostri dei nostri tempi.
lo zingarelli ne ha evidenziate quasi tremila, creando una sezione "parole da salvare".
iniziativa lodevole.
il primo istinto e' quello di comprare lo zingarelli 2010, per premiare l'idea.
ma si puo' fare di piu'. perche' non adottare UNA parola, come si fa con i cani abbandonati, e cercare di salvarla, tramandandone l'uso.
nell'epoca del gap generazionale, del gap tecnologico, di quello culturale e del gap economico, ho deciso che la mia parola e' "divario".
il significato e' lo stesso, ma vi renderete ben conto che in termini di stile ed eleganza... beh... c'e' un bel divario...

1 commento:

Rossana ha detto...

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