venerdì 16 ottobre 2009

rimedi antichi

di recente, parlando con un collega che si e' beccato non-so-cosa-ma-spero-non-sia-contagioso, ho avuto occasione di riflettere su quelli che normalmente tutti chiamano "i rimedi della nonna", ossia le cure semplici e genuine (e quasi sempre drammaticamente inefficaci) con cui da bambini venivamo regolarmente funestati al primo starnuto o anche solo a scopo preventivo, con l'arrivo dei primi freddi.
le cure della nonna cambiano da regione a regione e seguono gli usi e i costumi delle comunita' locali. c'e' chi usa le purghe, chi i ricostituenti, chi gli impacchi, chi le schifezze da mangiare e chi quelle da bere.
a casa dei miei genitori, per qualche insondabile mistero di natura, i rimedi della nonna avevano subìto un salto generazionale, diventando quindi i rimedi della mamma. si perche' era mia madre a somministrarci la Somma Cura, la Panacea che Ogni Male Puo' Guarire. le mie evidentemente sono state nonne atipiche.
da piccolo, il rimedio sommo era l'olio di fegato di merluzzo, aromatizzato, pensate un po' voi, all'arancia.
sono passati piu' di trenta anni, ma ancora me lo ricordo quel sapore. e quella consistenza collosa. e l'odore d'arancia che riempiva la stanza appena stappavi la bottiglia.
me lo davano quando stavo male, quando non magiavo, quando mangiavo troppo, quando stavo bene ma c'era qualche mio amico che si era ammalato e non si poteva rischiare il contagio. e sommamente me lo davano perche' ero gracile di costituzione.
adesso peso 104kg.
dico, vogliamo metterci un dosaggio massimo su questa roba?
crescendo, la panacea ha assunto forme e sapori decisamente piu' accettabili. dai 12 anni in su, forse spinta anche dalle pressioni del wwf che si opponeva allo scempio di merluzzi che la sua ipocondria causava ogni anno, mia madre si e' risolta ad adottare il latte-e-cognac.
latte e cognac, e' in grado di risolvere qualsiasi diavolo di malanno vi tocchi in sorte. mal di testa, raffreddori, febbri improvvise, imbarazzi di stomaco e su fino alle malattie piu' serie e rare: deficienze cardiache o coronariche, rare malformazioni ossee, disfunzioni del sistema linfatico, aids... non c'e' limite. davvero. tutto stava, secondo mia madre, a saper dosare gli ingredienti (che come in ogni rimedio-della-nonna, anzi della mamma, sono pochi e semplici) nella giusta misura: latte, cognac, zucchero.
la gravita' della malattia generava un aumento proporzionale sia della quantita' di cognac che della temperatura a cui la mefitica pozione andava somministrata e bevuta.
non ho mai capito se il rimedio fosse davvero efficace, ma di sicuro una tazza di quella roba, bevuta calda e con tanto zucchero, mi faceva fare di quelle dormite...
quando era periodo di influenze e tutti giravano con i fazzoletti in tasca e il naso che sembrava un rubinetto rotto, io ero l'unico ad andare a scuola con gli occhiali da sole, il passo incerto ed i sintomi del dopo-sbornia.
credo che la mia grande popolarità sia cominciata allora.
credo....
non ne sono certo....
ho come un vuoto di memoria...

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