lunedì 11 settembre 2017

peschiera del gardaland

perché l'estate va salutata come si deve. o no?
e allora grazie all'intuizione geniale di elena, eccoci pronti a partire per quello che, nonostante tutti i nostri sforzi, i nani identificano ancora come lago di gardaland.
bungalow in campeggio prenotato e biglietti per accesso serale al parco acquistati. alle dieci e un pezzo siamo in macchina. ci fermiamo a mangiare lungo la strada in un posto dove ordino un panino e mi ritrovo sul tavolo degli spaghetti con le vongole, ma non mi pare il caso di fare il pignolo quindi vabbè.
alle due e un pezzettino prendiamo possesso del bungalow. ci svacchiamo fino alle cinquemmezza e poi ci dirigiamo spavaldi e risoluti verso il parco, armati di antipioggia, biglietti, zaini e buonumore.
l'ingresso serale inizia alle sei ma, complice il maltempo, tanta gente sta venendo via quindi ai cancelli ci lasciano passare senza fare storie anche se manca ancora qualche minuto. decidiamo di iniziare con cose leggere tipo zattere sulle rapide e cose così. poi propongo ai nani un giro sul mammut.
- papi, che cos'è il mammut?
- ma una cosa tranquilla. un trenino...
- ah vabbè
saliamo sulla giostra che ha, in effetti, l'aspetto di un trenino e, appena le sbarre di protezione si abbassano, due secondi prima della partenza, chiedo ai ragazzi:
- ma voi DAVVERO vi fidate ancora di me? siete proprio senza speranza...
gli occhi sbarrati preludono a un orgia di risate miste a "papà ti odiooooo" urlati tra una curva e l'altra. non è esattamente la giostra più adrenalica del parco, ma direi che abbiamo spezzato la monotonia.
segue un allegro salto di venti metri nel vuoto, da cui il caponano esce con le gambe tremule, e un giro sul blu tornado.
inizia a piovere. la gente si dirada ulteriormente.
mangiamo qualcosa e ci dirigiamo verso la casa di prezzemolo, elencata come attrazione per bambini.
- papi ma non è che ci annoiamo?
- ma no dai, è una cosa rilassante...
mentre le porte dell'ascensore si chiudono e giusto pochi minuti prima di essere appesi a testa un giù in una stanza che ruota di 360 gradi facendoti perdere qualsiasi senso dell'orientamento, dico ai ragazzi "non ci posso credere! ci siete cascati di nuovo... vi siete fidati ANCORA!"
il resto è tutto un gridare "oddioddioddio!"
quando usciamo siamo pronti per un nuovo giro sul mammut e poi sul blu tornado.
il resto della serata è piuttosto confuso. ricordo di aver sparato a delle mummie assassine, di aver quasi ucciso di paura elena e di aver mangiato un quintale di patatine fritte.
e ricordo commenti tipo "sono felice come un topo in un negozio di formaggi" o "è stato come vivere tutta l'estate in una serata!!!"
alle dieciemmezza siamo rimasti in quattro gatti e i nani decidono di girare a oltranza sul blue tornado. alle dieciecinquantaquattro ci fanno la grazia di scendere.
torniamo verso il campeggio, dove cerco di smaltire l'adrenalina prima di andare a dormire. tutto inutile. me ne resto ad ascoltare la pioggia che batte sul tetto di plastica e mi addormento di un sonno inquieto a notte fonda. al mattino il mio orologio mi avvisa che ho dormito meno del desiderabile e che il mio sonno è stato agitato. grazie tante! vacci tu sul blue tornado fino alle undici di sera, poi ne riparliamo...
una serata fantastica. un fine settimana perfetto per chiudere un'estate altrettanto memorabile.
la vita è breve, bella gente e il tempo non torna indietro. ve la state godendo fino in fondo?

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