mercoledì 19 febbraio 2020

marketing applicato - reloaded

la musica è importante, è bella ed è tornata prepotentemente nella mia vita da quando i nani hanno iniziato ad ascoltarla, circa 5 anni fa.
col tempo ognuno di loro ha sviluppato dei gusti propri, come è normale, giusto e sano.
c'è chi ha scoperto la bellezza dei gruppi anni novanta, con mia somma gioia, e chi ama sperimentare e scoprire cantanti sempre nuovi.
tutto giusto. tutto lecito. perché la musica, in fondo, è sempre la stessa.
quello che invece è cambiato è il modo di ascoltarla.
le cassete (prima) ed i CD (poi) hanno ceduto il passo allo streaming (di cui a destra potete vedere una diapositiva).
dice "eccheccentra questo col marketing, scusa?"
arrivo. siete troppo impazienti.
permettere agli utenti di ascoltare la musica online ovviamente ha un costo. è una delle mille cose di oggi che sembrano gratis ma non sono gratis. il costo lo sostengono le aziende che fanno streaming, e il prezzo lo pagano in parte le aziende che comprano spazi pubblicitari ed in parte gli utenti stessi che si sorbiscono quelle stesse pubblicità.
pubblicità che, grazie alla tecnologia messa in campo, è mirata esattamente al tuo gruppo di acquisto.
fichissimo?
quasi.
si perché può succedere che tu ti lasci influenzare dai gusti musicali dei tuoi figli ed inizi ad ascoltare il loro stesso tipo di musica.
e allora i potentissimi algoritmi su cui si basano le sofisticatissime decisioni delle potentissime aziende di streaming decidono, in base a quello che ascolti, che tu non sei un maschio adulto quasi-cinquantenne con moglie e figli, mutuo, tasse da pagare e altre simili amenità.
no.
se ascolti musica da giovine, tu sei automaticamente giovine.
ma c'è di più. la musica rivela anche il genere dell'ascoltatore: alcuni cantanti sono appannaggio esclusivo delle ragazze, si sa!
e spiega anche il tuo stile di vita.
in estrema sintesi, se tu ascolti una cantante come sara bareilles sei automaticamente (la statistica non mente) donna sotto i trenta, con un lavoro, un compagno stabile, forte propensione alla gender equality, femminista, in cerca del primo figlio, in procinto di acquistare una prima casa.
ed è per questo che, ormai da settimane, mi arrivano pubblicità di automobili in cui non entrerebbe nemmeno metà della mia famiglia, mutui agevolati e corsi di musicoterapia per neo-mamme o donne in dolce attesa.
in barba al fatto che io mi sia registrato con nome, cognome, data di nascita ed altri dettagli irrilevanti, spotify ha finalmente scoperto chi sono.
adesso devo solo adeguare il guardaroba.
e fare la ceretta.

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