mercoledì 27 gennaio 2016

per dire

peresempio.
io sono il presidente dell'iran. sono uno che va in giro vestito in modo strano. me ne frego dei diritti umani, della parità di genere e di tutte quelle cose che nel resto del mondo invece contano.
tengo in grande considerazione l'uso della forza e della violenza per la soluzione dei conflitti, l'uso della pena di morte e altre cosucce tipo la lapidazione, la mutilazione a scopo punitivo... insomma sono un personaggino di quelli che in italia non si vedono dai tempi dell'inquisizione, dai.
decido di fare un giro in europa per trovare nuovi partner commerciali. tutti mi vogliono bene e mi ricevono volentieri perché, anche se sono il personaggino di cui sopra, sono sempre meglio del mio predecessore e sono seduto su una bella pila di soldi.
inizio le mie visite di stato. e qui si aprono due scenari.
scenario namber uan.
il paese che mi ospita si mostra rispettoso della mia cultura ma orgoglioso della propria. a cena mi danno tutte le cose che la mia religione prevede ma loro si abboffano di carne di maiale e vino rosso. dopocena io mi bevo un tè alla menta e loro fanno i gargarismi con la grappa o il cognac o quello che gli pare. della serie, a ciascuno il suo. mi ricevono in un palazzo molto bello, arricchito di opere d'arte che esprimono la loro tradizione millenaria e una cultura nota e ammirata in tutto il mondo. mi trattano bene e mi spiegano garbatamente il significato di quelle opere d'arte che francamente mi lasciano un po' perplesso ma siccome sono un uomo di stato mi dico che anche se a casa mia sarebbero robe da rivista porno, qui da loro funziona così. alla fine della visita ho la sensazione di aver trovato un partner commerciale solido, forte nelle proprie convinzioni, affidabile, che mi da sicurezza, ben saldo. me ne vado dopo aver messo la firma su dei contratti che varranno ad entrambi parecchi miliardi di euro.
scenario namber tu.
il paese che mi ospita si mostra rispettoso della mia cultura in modo quasi asfissiante e ossessivo. alla cena di gala mi sembra di essere a casa dei miei quando tornavo per il fine settimana perché ci sono tutti i piatti che cucinava mia madre e francamente mi girano le balle perché mia madre cucinava di merda. beviamo tutti acqua minerale. dice che è per non offendermi. a metà cena butto lì una cazzata tipo che le bollicine dell'acqua non sono gradite ad allah giusto per gustarmi la scena di tutti che corrono a cambiare le brocche con acqua del rubinetto. boh. contenti loro... mi ricevono in un palazzo meraviglioso i cui corridoi di marmo di carrara sono adornati da enormi scatoloni di compensato. prima penso che sia arte contemporanea, di cui francamente non capisco una mazza, e mi soffermo ad ammirare gli scatoloni. poi mi spiegano che sono delle coperture per le statue rinascimentali che ci stanno sotto. allora mi girano le balle ancora di più perché ho fatto la figura del coglione pensando che gli scatoloni fossero statue moderne e quando chiedo come mai hanno coperto le statue vere mi dicono che si tratta di nudi che potrebbero offendere la mia sensibilità. la sensazione che questi siano dei viscidoni ormai è insopportabile. da quanto sono servili mi verrebbe voglia di prenderli tutti a scudisciate solo per vedere se poi mi ringraziano per aver condiviso con loro un po' di tradizione del mio paese. me ne vado dopo due giorni in cui strappo dei contratti da urlo per noi costellati di clausole capestro per questi sfigati che tanto sono un branco di pecoroni che non capiscono una mazza e bramano solo essere sottomessi. mi porto dietro la sensazione di aver incontrato un partner senza spina dorsale, molle come un fico maturo e a cui certamente mi limiterò a dare le briciole della pila di soldi su cui sono seduto perché gente così si fa mettere i piedi in testa da tutti e non mi fido a farci gli affari seri. per quelli ci sono i francesi o gli americani.

voglio dire.... non è mica così irrealistico, no?

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