- dove andiamo a pranzo?
- mah non lo so....
- beh se volete vi porto io in un posto veramente buono.
- caro?
- ma va....
- beh allora...
- oddio, non è proprio economico
- ah.
- ha anche vinto una trasmissione tv... hai presente la trasmissione [omissis] di quello chef... come si chiama... [omissis]
- si
- ecco questo è il ristorante che ha vinto quando hanno girato la puntata di milano
- aaaaahhhh... ecco... e che tipo di cucina fanno?
- post-etnica.
- bene. però magari una pizza.
- no vabbè io ci sto a provare tutto.
- si certo, però a ben vedere la pizza...
- ma sai cosa si mangia?
- beh, no...
- fanno delle basi di riso o polenta condite con quello che vuoi.
sento "polenta" e il mio cervello evoca immagini di pentoloni di rame fumanti, salsiccia, sugo con i funghi, tavole imbandite, facce soddisfatte...
il mio stomaco inizia a pompare succhi gastrici e le ghiandole emettono saliva come se non ci fosse un domani.
aderisco entusiasta e mi trovo seduto ad un tavolo con un menù dove, per la modica cifra di tre euri tre cadauno, mi propongono dei mini-medaglioni (diametro circa 3 cm) di polenta o riso con sopra a scelta capesante oppure 3-anelli di totano bolliti-3.
la polenta è di ieri ed è riscaldata al microonde.
il riso è buono ma solo bollito e scondito.
il pesce ha una consistenza gommosa.
le capesante (uso il plurale solo perché non so se al singolare si dica "capesanta" o "capasanta" ma resta il fatto che ce n'era solo una) scrocchiano (immagino per la sabbia? forse lasciare la sabbia nei molluschi fa molto "pesce fresco"?).
i piatti hanno sapori non amalgamati. del resto sono piatti solo assemblati e i cibi, che non sono cotti assieme, non hanno la minima intenzione di fondere i rispettivi sapori.
l'unica cosa ad essere bella saporita è il conto.
quello si.
usciamo.
ho più fame di quando sono entrato.
mi domando se riuscirò mai a diventare il raffinato dandy di città che mia moglie merita di avere al fianco.
mi guardo nello specchio di una vetrina.
mi rispondo di no e mangio due brioche per tappare il buco.
forse era sbagliato il ristorante. forse sono sbagliato io. resta il fatto che qui è stato commesso un errore, e bello grosso.
io intanto aspetto con ansia la stagione della cassoela.
buone cose bella gente. che le doppie porzioni siano con voi!
2 commenti:
Io vengo con te alla trattoria all'angolo, che c'ha il sugo unto, i tovaglioli di carta, le sedie anni '70 perché non le ha mai cambiate e la bottiglia di vino a metà.
ci sto! :-)
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