lunedì 1 dicembre 2014

ultime dal fronte

venerdì 28 novembre. mattino. inizio le manovre di svuotamento della cucina. noto che i piatti, bicchieri, vassoi e altri ammennicoli di assoluta utilità (si va dalla macchina spara-biscotti fino al separatore di tuorli) si sono moltiplicati negli anni, complice la penombra degli scaffali o la tranquillità dei pensili più remoti.
in pochi minuti la sala è completamente invasa.

venerdì 28 novembre. pranzo. quello che un tempo sembrava facile ora risulta penoso per tutti. la truppa si raduna al momento del rancio e scopre che piatti e bicchieri sono accatastati su vari mobili della sala, che buona parte della dispensa è ormai vuota e che il frigo rimanda un'eco simile a quella di alcune gole montane. mangiamo in silenzio.

venerdi 28 novembre. pomeriggio/notte. allenamenti di pallavolo per la nanetta. continua lo svuotamento. sembra non avere mai fine! disperiamo di poter sistemare in sala tutto quello che in precedenza era stipato in cucina. evidentemente tra i due vani esiste una sorta di tunnel spazio-temporale in grado di far aumentare il volume e la massa dei corpi che lo attraversano. mi sveglio in piena notte. la lavatrice è in riparazione e il muletto che ci hanno fornito è molto rumoroso. da fuori entra la luce dei lampioni (la tapparella si è rotta e non si abbassa) quindi non riesco a riaddormentarmi. decido di andare in sala a guardare la tv (nuova pure questa, la vecchia è defunta la settimana scorsa) ma dimentico che il pavimento è disseminato di posate e stoviglie.
impreco in silenzio.

sabato 29 novembre. pomeriggio. abbiamo terminato lo svuotamento e sono arrivati gli operai per smontare i mobili. in meno di un'ora il lavoro è finito. la nanetta è andata alla partita accompagnata da elena e dalla sorella. io e il caponano restiamo soli in casa. mentre io pulisco pavimenti e piastrelle, sento il caponano che dalla sala fa zapping tra galles-sudafirca e inghilterra-australia commentando a voce alta le azioni salienti. dopo svariati passaggi di ogni possibile solvente chimico e una buona dose di olio di gomito, mi siedo sul divano praticamente nel momento stesso in cui viene fischiata la fine delle partite.
impreco in silenzio.
usciamo a cena. poi film (la tv è ancora semi-visibile tra le stoviglie) e nanna.

domenica 30 novembre. la partita del caponano è prevista per le 14. il ritrovo per le 13. la partenza per le 12. il pranzo per le 11. praticamente una colazione rinforzata. gli cacciamo in corpo tutti i carboidrati possibili e ci concediamo qualche tramezzino nella cucina ormai vuota. lavo le stoviglie in bagno. usciamo. dopo la partita, tostissima, il caponano addenta un panino. ha un graffio di 10cm sul collo e i segni dei tacchetti avversari sulla gamba destra. mastica, fa una faccia strana, sputa un dente. "toh! un dente!". con nostra gioia scopriamo che è uno degli ultimi da latte. lo rassicuriamo sul fatto che la fatina dei denti discrimina solo in base all'età e non all'altezza o al peso, quindi lui rientra ancora nei parametri.
ceniamo dai suoceri (santi subito) che ci regalano il primo pasto decente in 72 ore

domenica 30 novembre. notte. sono le 2.47. la feroce combinazione lavatrice rumorosa + tapparella bloccata colpisce ancora. mi alzo (stavolta schivo le stoviglie) e mi guardo "i segreti dello spazio con bignami" su discovericiannel. perdo conoscenza dopo cinque minuti (non saprò mai se effettivamente esista una quarta dimensione oppure no). mi riprendo dopo un po' e guadagno il letto. sfioro il sedere di elena, ma desisto dopo una gomitata chiarificatrice all'altezza del costato.

lunedi 1 dicembre. mattino. la sveglia suona alle 5.30. colazione a due (che detto così sembra quasi romantico), poi elena parte alla volta di mogliano. i nani si alzano e il caponano scopre che la fatina dei denti è passata durante la notte. sorride felice con in mano le sue monete. partono per la scuola e io monto di guardia in attesa della cucina nuova.

ore 8. aggiornamento. sono arrivati i rincalzi con i mobili da montare, iniziando subito a martellare, segare, trapanare e imprecare (niente affatto in silenzio). attendo il cambio guardia per le 10.
all'erta sto!

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