domenica 30 marzo 2014

quattrochili

sveglia alle 6.20.
- amore è ora.
la nanetta salta giù dal letto come una gazzella. solo una, l'altra è in castigo.
vado dal caponano.
- amore è ora.
- mmmmffhhhsgghh
- amore?!?!
scossettina
- mi senti??
- ggghhkkfkllgg
- ce la fai ad alzarti?
- mmmmmmnno
- vuoi restare a casa?
- mmmmmsssssi
ok, siamo io e la nanetta. ci vestiamo. colazione e via.
arriviamo ad albairate alle sette e quaraticinque. l'inizio è previsto per le otto e trenta, quindi c'è tutto il tempo. andiamo al tavolo della direzione gara per iscriverci.
- buongiorno. siamo in due
- con o senza riconoscimento?
- mah... direi, con.
- mi dia nomi e data di nascita, grazie.
ci consegnano i cartellini da mettere al collo.
- scusi ma il riconoscimento è una targa? una pergamena? una medaglietta?
mi guardano strano.
- sono due chili di riso a testa.
- ah, bene. grazie.
genti padane, che badano al sodo. ritiriamo i nostri quattro chili e li depositiamo in macchina.
- e adesso papi?
- adesso aspettiamo
- e non ci scaldiamo?
- amore manca più di un'ora. se iniziamo a scaldarci adesso ora della partenza siamo sfiniti
- ok. allora cosa facciamo?
- aspettiamo.
passano 2 minuti.
- papi, e adesso quanto maca?
- ok, scaldiamoci.
ci togliamo un po' di vestiti di dosso e iniziamo a correre avanti e indietro nel viale di partenza e arrivo, assieme agli altri partecipanti.
la nanetta è elettrica.
mancano pochi minuti alla partenza. saltelliamo sul posto e diciamo scemenze per ingannare l'attesa. si sente uno sparo e la nanetta trasale
- tranquilla amore, o qualcuno si è suicidato oppure hanno dato il via.
partiamo per la nostra prima 5km non competitiva.
- amore, tranquilla. fai tu il passo e non partire troppo veloce.
- si, ok.
iniziamo a rimontare posizioni
al secondo chilometro la nanetta è paonazza.
al terzo ansima.
al quarto, nonostante i miei ripetuti inviti a rallentare senza smettere di correre, ci arriviamo al passo.
continuiamo fino all'arrivo mano nella mano in mezzo alla campagna.
- papi mi spiace ma proprio non ce la facevo a continuare.
- non ti preoccupare amore, una giornataccia capita anche ai grandi campioni. basta non farsi prendere dallo sconforto. magari ci possiamo riprovare alla prossima occasione
tagliato il traguardo ci concediamo una bevuta d'acqua fresca (beh io anche un panino con la mortazza e un po di crostata con la nutella, ma non ditelo al dietologo!) e poi risaliamo in macchina.
viaggiamo in silenzio per un po', e poi...
- papi?
- dimmi amore
- sono triste
- come mai
- perché non dovevo mollare. ce la potevo fare ad arrivare al traguardo.
- beh, amore tutto fa esperienza. è che il nostro corpo si lagna sempre. se gli dessimo retta non faremmo mai niente di divertente
sorride.
- papi?
- dimmi
- posso tenere io tutto il riso?
la mia maratoneta


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