lunedì 3 marzo 2014

caustico

non voglio dire che il calcio non sia una roba divertente. anche se lo penso. ma non lo dico. perché dire una cosa del genere in italia equivale a bestemmiare in chiesa. anzi, in moschea. a teheran.
quindi ben venga il calcio.
e ben venga il cinema.
l'arte di tutte le arti, dicono.
oddio, per me il cinema più che arte è divertimento. io mi sono fermato a bombolo, cannavale, alvaro vitali...
per me le ver pietre miliari sono film come "trinità", "anche gli angeli mangiano fagioli" o "la dottoressa ci sta col colonnello".
però dai, evviva il cinema.
e un evviva pure per sorrentino che ha vinto l'oscar.
bravo lui.
bel lavoro.
ma a leggere i giornali oggi un po' di sconforto viene. o no?
un po' di tristezza. giusto una puntina.
scoprendo come improvvisamente siamo tutti cinefili (se pensavate si dicesse cinofili, forse è perché siete un po' meno cinefili di quanto volete far credere), tutti irriducibili del grande schermo, tutti ansiosi di conoscere ogni dettaglio di paolo sorrentino: cosa mangia, cosa beve, che macchina guida, per quale squadra tifa, che musica ascolta, e via di seguito.
tutta roba che ha contribuito a fargli vincere l'oscar esattamente nella stessa misura in cui la coltivazione di trifoglio in irlanda ha contribuito allo sbarco sulla luna.
però noi siamo così. noi italiani siamo così.
ingenui, gigioni, infantili, creduloni. convinti che se ci mettiamo ad ascoltare i talking heads come sorrentino (articolo del corriere di oggi) anche noi presto diventeremo registi di successo.
e allora per un giorno dai titoli dei giornali sono spariti tutti gli accenni alla crisi, alle difficoltà del nuovo governo che ha promesso di fare in 3 mesi delle riforme che altri non sono riusciti a fare in 30 anni, alla disoccupazione, alla preoccupazione dei leader mondiali che vedono l'italia sempre più al palo mentre il resto del mondo cammina, a fatica, ma cammina.
insomma per un giorno siamo tutti cinefili.
e ovviamente (essendo oggi lunedi) appassionati di calcio.
non ce l'ho con sorrentino, intendiamoci. sono felice del suo oscar, sicuramente meritato, e anzi lo saluto caldamente perché so che è un assiduo lettore di questo blog, da cui spesso trae ispirazione per i suoi film.
dico che in fondo è bello notare come dopo duemila anni la formula per tenerci al guinzaglio sia sempre la stessa: panem et circenses.
cambiano i dettagli, ma il resto è uguale.
winston churchill diceva: "la coerenza è la virtù degli imbecilli"
e noi siamo un popolo davvero coerente, non c'è che dire.

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