lunedì 22 aprile 2013

proprio vero

ci sono cose che si apprezzano solo quando le perdi. come gli amici veri, la tranquillità economica e i mignoli.
soprattutto i mignoli.
si perché ti capita di trovarti un sabato pomeriggio piovoso su un campo da rugby. scalpitante, determinato, concentrato.
e di sentire il tuo capitano dire "ragazzi occhio al loro estremo, quello col pizzetto, e a uno che chiamano Gigia che ha il numero 72. Se la Gigia prende palla non lo dovete far partire!"
e tu sei li, con la pioggia che cade.
a destra e a sinistra vedi le maglie dei tuoi compagni e davanti a te l'azione si svolge in un attimo.
gli avversari aprono la palla, saltano l'uomo, e danno l'ovale alla Gigia.
la tua difesa sale e tu te lo trovi davanti, piccolo, esile, scattante, e capisci che ce l'hai. è tuo. non scappa. lo prendi un po' alto in effetti, ma va bene così. peserà si e no settanta chili, di strada non ne fa più.
e mentre sei li che lo ribalti all'indietro senti chiaramente che il mignolo ti è rimasto incastrato tra le pieghe della sua maglia. la Gigia cade, la prima falange del mignolo cade, le altre falangi seguono, ma solo a un certa distanza.
stok!
netto.
a fine partita il capitano ti suggerisce di andare dal medico, ma tanto il medico non può fare molto. se è rotto è rotto. e poi tra qualche minuto si torna in campo per la seconda partita del triangolare.
qualche giro di tape e tutto torna a posto.
a fine giornata il mignolo ricorda più un peperone arrostito, ma non si può avere tutto dalla vita.
e così, per 25 giorni, ti toccherà arrovellarti per fare tutte quelle cose che prima sembravano banali e scontate: la doccia, la barba, lavarsi le mani (anzi LA mano), tagliarsi le unghie, usare la tastiera del piccì.
proprio vero, certe cose uno le appezza solo quando non le ha più. come i mignoli. soprattutto i mignoli

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