giovedì 1 novembre 2012

melo merito

"zenta sìgnor loretoni, noi da più di fenti minuti che spiega, si?"
"si"
"noi risposto tutte tomante, si?"
"si, in effetti..."
"noi cantato inno nazionale sfedese, detto ricetta polpette sfedesi... ora: si le vole ritirare premio lei viene. si no vole, no viene. ma noi adesso deve andare, si?"
"no vabbè ci mancherebbe. capire ho capito. poi il premio.... ci mancherebbe... volevo solo sapere in che stagione è la cerimonia che magari ci attacco un giro dei fiordi in moto..."
"fiordi è in NORVEGIA, razza di ITIOTA!! noi è in SFEZIA!!! SFEZIA!!! [rivolto a qualcuno vicino a lui] chi trovato questo ITIOTA??? come possibile dare premio a uno così [vociare confuso... urla in svedese.... cade la linea]"
ecco penso che se avessero deciso di darmi il nobel per l'astuzia la conversazione sarebbe andata grosso modo così.
peccato perché io il premio me lo merito tutto. basta vedere come ho gestito la storia del tendine....
è cominciata qualche settimana fa. tre per la precisione. allenamento settimanale di rugby. mi cambio. sento un doloretto al tallone destro.
io - "mi fa male il tallone"
michelino (pilone) - "che ti frega, allenati uguale"
io - "non vorrei peggiorare la cosa"
michelino (pilone) - "che ti frega, allenati uguale"
io - "grazie per la conversazione micky"
michelino (pilone) - "allora ti alleni uguale, vero?"
sopraffatto dalle argomentazioni di michelino, seguo il consiglio e in effetti una volta sceso in campo il dolore sparisce. faccio le mie brave corsette in giro per il campo, mi faccio la doccia, vado a bere una birra.
i problemi iniziano quando cerco di tornare alla macchina. appena poggio il piede destro a terra sento una fitta decisa tipo spillo infilato nel tallone, che peggiora ad ogni passo.
vabbè sarà una roba che passa.
il giorno dopo è peggio.
vabbè sarà una roba che passa con calma.
al terzo giorno di dolori e zoppìa ricevo una gufata tremenda da parte di mia suocera, secondo cui il tallone è evidentemente fratturato, i tessuti sono ormai in necrosi e io farei meglio ad andare direttamente dal chirurgo per l'amputazione.
vado al pronto soccorso e ne esco con una diagnosi di tendinite e una prognosi di 3-4 giorni di riposo, ghiaccio e antinfiammatori a manetta.
bene.
il giorno dopo sono in campo a giocare. e qui, le basi per il nobel per l'astuzia direi che ci sono tutte.
faccio il mio bel quadrangolare senza sentire il minimo dolore. poi a fine giornata cammino come il gobbo di notre dame, trascinando la gamba che non ne vuole sapere di collaborare.
il lunedi seguente vado a farmi vedere dal dott della squadra: il tendine non è rotto ma potrebbe essere lesionato.
"lei è stato a riposo?"
"eccerto"
"va bene... cambiamo gli antinfiammatori e vediamo come va"
da allora sono passate altre due settimane. niente corsa, niente palestra, niente bici... ho fatto praticamente l'ameba.
ma appena muovo due passi due, il doloretto si rifà sotto con tutta la sua sinistra insistenza.
me la sono cercata.
me lo merito tutto.
ammetto la botta da pirla.
però anche basta, no?

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