sono nato e cresciuto in una zona in cui i soprannomi sono spesso più conosciuti ed usati dei nomi stessi. di alcuni conoscenti e parecchi compagni di scuola ho ignorato per anni sia il nome che il cognome; per me erano semplicemente castoro, cristosecco o mallory.
anni di militanza mi hanno portato a capire che non tutti i soprannomi sono uguali. le macro-categorie sono essenzialmente due: ci sono i soprannomi che potremmo definire "buoni" e quelli "cattivi".
i buoni si suddividono a propria volta in molti sottogruppi: soprannomi che derivano da difetti o particolarità fisiche (difetti di pronuncia, statura alta o bassa e via discorrendo); soprannomi che prendono spunto da abilità o doti uniche, ovvero da abitudini particolari ed inusuali (da cui "caccola", per citarne uno sulla cui origine non è opportuno soffermarsi); soprannomi ereditari (il primo "cristosecco" pare fosse il nonno del nonno del nonno di quello attualmente in carica) e molti altri ancora.
i soprannomi cattivi, invece, hanno la sola caratteristica di essere distruttivi. non mirano a valorizzare l'individuo (seppure per il tramite di alcuni difetti fisici che l'ironia popolare riconosce però come unicità, togliendo la patina di negatività) ma a distruggerlo, a ridicolizzarlo, a metterne in risalto le caratteristiche negative al punto da renderle le uniche in grado di identificarlo.
c'è un modo semplice ed efficace per capire a quale macro-categoria appartenga un soprannome: i soprannomi cattivi sono quelli usati a mezza bocca ed alle spalle del diretto interessato. quelli buoni vengono usati tranquillamente anche in sua presenza.
per esemplificare, tra i cattivi vanno annoverati tutti i soprannomi che gli studenti affibbiano ai professori, o gli impiegati frustrati ai propri capi, gli elettori di parte avversa al sindaco neo-eletto, gli inquilini del primo piano agli inquilini del secondo e così via.
ora, io non sono una persona particolarmente solare o ciarliera, soprattutto con chi conosco poco. sono selettivo nelle amicizie e molto riservato in generale ma non credo di essere eccessivamente taciturno o di avere altre caratteristiche che mi possano far sembrare un soggetto asociale.
quindi, cari colleghi di mia moglie, ci tengo a dirvi che se vi becco a chiamarmi hulk in mia presenza, vi infilo una manichetta antincendio talmente su per il culo da farvi uscire l'acqua dal naso.
ma in amiciza.
10 commenti:
Ma che cosa dici?
Ma che cosa dici?
Ma che cosa dici?
si vede che qui non viene mai nessuno... c'è l'eco-o-o-o-o....
:-)
E' 'sto cavolo di telefono. Ma il messaggio cosi' arriva di sicuro!
...ro...ro....ro..
Hulk è così negativo?
non sarebbe stato peggio se ti avessero chiamato che ne so... Cucciolo o Brunetta....?
In fondo Hulk un pò di timore lo incute....
Cos'è che ti ha fatto incazzare?
mettiamola così: se fossi alto 1 e 98 (q. geldenhuys), avessi il 52 di collo (m. tyson dei tempi d'oro) e 225kg di massimale di panca (j. haskell dei tempi d'oggi) non me la sarei presa poi tanto... ma dato che sono come sono... :)
C'è di peggio dai:
Conosco persone chiamate come: Gurzo(da mai dire gol), "cannemozze" , Pino Purcel (in dialetto milanese/lodigiano) e roba simile...
hulk passa quasi inosservato.
non è il soprannome in se, ma l'intenzione...
comunque in seguito a questo post mi è stato riferito (si dice il peccato...) di un tizio di roma che, rimasto senza un orecchio, era stato ribattezzato "Er Tazzina"
...mica male...
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