mercoledì 11 aprile 2012

ti che te tachet i tac

martedi sera e piove. sabato si gioca, quindi il coach decide di dedicare l'allenamento ad affiatarci in touche, ruck e maul per cercare di acquisire qualche automatismo, che non guasta.
quindi riscaldamento veloce e partiamo con le azioni simulate.
corri a destra, corri a sinistra, salta di qua, salta di la.
dopo una ventina di minuti mi prende una fitta alla schiena.
continuo, ma va sempre peggio.
cavolo succede?
"zoppichi"
"no"
"non era una domanda. zoppichi parecchio"
mi rendo conto che non solo zoppico, ma scarroccio vistosamente. che succede? mi si è accorciata una gamba?
poi la rivelazione.
alzo il piede destro e passo una mano sotto la suola, operazione resa difficile dalle due dita abbondanti di fango.
e conto.
uno, due, tre, quattro, cinque, sei, sette...
ah ecco... sette.
zoppico (vistosamente, insistono a dire i mie compagni di squadra) fino allo spogliatoio. lavo per bene la scarpa e avvito uno dei tacchetti di riserva.
rientro in campo. dopo due minuti la schiena è a posto e posso riprendere tranquillamente.
mi resta solo l'angoscia per il tacchetto (completo di vite in alluminio) piantato da qualche parte in mezzo al campo dove ogni settimana decine di rugbysti di ogni età di ruzzolano allegramente.
speriamo bene....

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