l'obiettivo è quello di evitare, almeno per un giorno, la depressione da abbandono del nido di cui siamo caduti vittime dal millisecondo in cui i nani sono partiti per le vacanze di pasqua coi nonni.
decidiamo che la cura ideale è una sana e corroborante pedalata. quindi incuranti delle nuvole e della temperatura tutt'altro che primaverile, partiamo verso le dieci di mattina. zigzaghiamo allegramente tra marciapiedi e ciclabili e raggiungiamo l'inizio della ciclabile della martesana, una bellissima pista che da milano segue tutto il percorso del naviglio omonimo e arriva fino a lecco.
e scopriamo che in una milano deserta dalle macchine, il vero problema sono i pedoni, tutti allegramente in gruppo a intasare le ciclabili, mentre i percorsi pedonali (che di solito sono a fianco delle ciclabili suddette) sono regolarmente vuoti.
pazienza, adattiamo il passo all'esigenza di schivare passeggini, anziani col deambulatore, pattinatori in erba e gente che cammina come se l'erba l'avesse appena fumata e ci godiamo il paesaggio.
sarà il clima di pasquetta, il sole che ogni tanto fa capolino, o l'ossigenazione dovuta all'esercizio fisico, ma la gente lungo il naviglio sembra tutta di buon umore.
tutti allegri e felici. tutti in pace col mondo e in armonia con la natura.
persino il gruppo di signori fermi lungo la sponda ad ammirare... cosa??? ci fermiamo anche noi e sentiamo:
"è una lontra!"
"ma no, guarda, deve essere un procione!!"
per un momento siamo tentati dal confidare che ci troviamo di fronte ad uno splendido esemplare di pantegana di circa 8kg, ma preferiamo non sciupare l'idillio e ci limitiamo ad ammirare la (quasi) commovente e (decisamente) rinfrescante ingenuità con cui i passanti fotografano l'animale, il quale dal canto suo, essendo abituato a beccarsi bottigliate ed improperi, gode della popolarità inattesa e sembra quasi che si metta in posa.
ripartiamo e verso mezzogiorno arriviamo a cernusco sul naviglio. spazzoliamo i viveri che ci siamo portati dietro. ci accorgiamo che in club house c'è qualcuno e decidiamo di andare a elemosinare un caffè e un bagno per fare pipì.
veniamo accolti con un calorosissimo "e adesso questi chi li ha invitati" da parte di una delle signore presenti e, vista la cordialità, decidiamo che del caffè possiamo fare a meno.
della pipì invece no.
quindi, espletate le funzioni corporali, togliamo frettolosamente il disturbo e ridiscendiamo il naviglio fino a milano.
il caffè ce lo prendiamo in un bar su via de marchi, prima dello sprint finale verso casa.
atterriamo alle tre e mezza, dopo cinque ore di gita di cui quattro circa passate a pedalare e chiacchierare.
la merenda ce la siamo guadagnata, e almeno per oggi la depressione da abbandono del nido l'abbiamo scongiurata.
peccato per la pessima accoglienza in club house, ma non si può vincere sempre, giusto?
buona pasquetta bella gente, e speriamo che le vostre gite siano state altrettanto piacevoli.
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