lunedì 16 aprile 2012

il confronto

proprio come nei quizzoni della settimana enigmistica. trovate voi le differenze tra questi due racconti.

sabato a recco.
18 omoni attempati scendono dal pullman con un sinistro scricchiolare d'ossa. le due ore immobili sul sedile hanno lasciato il segno.
dopo i saluti di rito si rintanano nello spogliatoio assegnato e iniziano una lunga vestizione che prevede l'utilizzo di bendaggi sufficienti a mummificare cinque generazioni di faraoni egizi, creme (presunte) miracolose acquistate da un amico su internet, sostanze dopanti e nastro isolante.
scendono in campo per il riscaldamento.
mentre si scaldano arriva la squadra avversaria. stesso rituale.
alla fine del riscaldamento i nostri diciotto hanno il fiato corto, la vista annebbiata, le gambe pesanti e si domandano se veramente tutto questo abbia un senso.
due chiedono di essere soppressi.
si gioca per due tempi da venti minuti a cui ne segue un terzo da quindici.
uno degli omoni attempati riceve le stimmate alla fine del secondo tempo e decide di ritirarsi in solitaria meditazione a bordo campo.
i due tornano a chiedere di essere soppressi.
alla fine dell'incontro il miraggio del terzo tempo restituisce a tutti i presenti energie da vendere e, in club house, ognuno da il meglio di se di fronte a trenette al pesto, salumi, colomba, birra e caffè.
archiviata la merenda, i nostri salutano gli splendidi padroni di casa, ringraziandoli per la lezione di ospitalità e di rugby, e si avviano verso l'agognato riposo.
due chiedono di essere abbandonati in autostrada.

domenica a parma.
una ventina di ragazzi saltano a piè pari giù dal pullman. non hanno bisogno dello spogliatoio perché le scarpe se le sono già infilate durante il viaggio, per non perdere tempo, e oltre a quelle ed alla maglia non serve altro per giocare.
corrono al piccolo trotto fino al campo, si scaldano per cinque minuti e poi iniziano a darci dentro come delle bestie.
si scontrano con mostri sacri come l'amatori parma, l'asr, il genova e diverse selezioni dell'area di roma. tutti tostissimi. tutti scontri di una fisicità inaudita, giocati uno dopo l'altro.
quando tutto finisce è mezzogiorno passato. sono più di tre ore che i nostri corrono come matti, si azzuffano, placcano, scattano e rotolano nel fango, che ormai si è seccato ed ha formato una patina grigiastra che li rende tutti uguali. tutti stupendi.
e mentre si buttano sotto la doccia (gelata) per ripulirsi alla meno peggio, li senti ridere e scherzare contenti.

in effetti sembrano storie diversissime ma vi posso assicurare che, anche se gli anni passano, lo spirito delle due squadre è proprio lo stesso.
buone cose bella gente.

p.s.: da grande voglio diventare così



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