lunedì 5 marzo 2012

all-day rugby

iniziamo verso le 8.45, arrivando al campo sotto la pioggia. oggi si gioca in casa e il caponano è teso come una corda di violino. le gocce gli cadono addosso ed evaporano subito sfrigolando come su una piastra rovente. per colazione si sbafa una ciambella e un bicchiere di latte. poi inizia lentamente a masticare anche il vetro del bicchiere.
ore 9.00, manca un'ora all'inizio del torneo. la squadra è già sul campo a scaldarsi, sotto la pioggia. da soli, proprio come i grandi. col capitano che guida il riscaldamento, proprio come i grandi. che a guardarli non sai se abbracciarli o correre a nasconderti per la paura che ti vengano addosso tutti assieme, ringhiando.
ore 10, inizia il concentramento. la marea grigio-amaranto è inarrestabile. il caponano si "sveglia" dopo qualche minuto di gioco ed entra in partita a modo suo, ossia come godzilla che piomba alla festa di fine anno dell'asilo comunale.
in men che non si dica il CE si ritrova in finale per il primo posto contro l'amatori junior, temutissima bestia nera che in tanti anni siamo riusciti a battere pochissime vole e sempre di misura.
però stavolta la squadra ci crede e questo fa la differenza. in due tempi da dieci minuti i nostri riescono a piazzare un numero spropositato di mete e a trasformare con altrettanti calci. il caponano, con una galoppata solitaria durante la quale rompe due o tre placcaggi, realizza una meta spaziale (foto).
ore 12 (circa). il caponano e mamma elena camminano a un metro da terra. le nanette giocano nel fango. io entro in modalità corda-di-violino.

ore 13. arrivano i nostri avversari. quando abbiamo organizzato la partita si sono raccomandati "guarda che noi siamo composti per 3/4 di gente che non ha mai giocato..." in campo riconosciamo diversi ex-giocatori di buon livello, evidentemente chiamati a rinsaldare le fila. si preannunciano botte.
anche noi scendiamo in campo a scaldarci come i grandi.
la pioggia ci dà un po' di tregua e la partita inizia con uno spiraglio di sole che si fa vedere tra le nuvole.
il rozzano è agguerrito e determinato, ma noi difendiamo strenuamente e non lasciamo spazi. i nostri tre quarti fanno il resto e nei due tempi regolamentari (più un recupero di dieci minuti perché ci stiamo divertendo e se potessimo saremmo ancora li a ruzzare nel fango) piazziamo 3 mete, chiudendo l'incontro sul 3 a 0 e lasciando ancora inviolato il campo di Cernusco.
il terzo tempo è spaziale e, forse per l'adrenalina e la contentezza della vittoria, o forse perché mi sento sempre un po' ragazzino dopo una partita, non riesco a staccare gli occhi dal didietro (stupendo) della tizia che serve la pasta.
sono le quattro e nessuno capisce se stiamo pranzando, cenando o facendo merenda.
ma ci divertiamo un mondo, ridiamo e scherziamo tutti assieme e siamo felici di aver quasi riacchiappato per la coda quella giovinezza che inseguiamo sui campi di mezza italia.
il caponano, che è rimasto a guardarmi tutto il tempo, mi dice che in campo mi sono comportato bene.
la tizia della pasta mi sorride e, quando (con la scusa di prendere un tovagliolo) le sfioro il sedere, mi strizza pure l'occhio.
non lo so se esista la giornata perfetta. ma certe ci vanno proprio vicino.

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