mercoledì 14 marzo 2012

trentachilometri

disclaimer: la foto, sebbene ispirata ad eventi reali, ritrae un attore professionista in ambiente controllato. si capisce la differenza per via che oggi io portavo la giacca e le braghette lunghe.

vado su gugol, guardo la strada, controllo il meteo. e parto. devo attraversare milano per andare a un convegno sulla sicurezza informatica. partendo, mia moglie mi saluta gioviale "non avevo mica capito che dovevi andare fino a li. ma vai in bici?... tu sei tutto scemo!".
incassato questo gettone di fiducia, parto baldanzoso verso la meta, che raggiungo in perfetto orario in barba agli automobilisti che cercano di farmi fuori a ogni semaforo, alle macchine parcheggiate sulle piste ciclabili, e anche al fondo stradale che attenta costantemente a quel poco che resta della mia virilità.
entro e inizio a convenire con gli altri convenuti al convegno. dopo tre ore capisco che è una perdita di tempo. guardo l'orologio, rigugolo un paio di vie e riparto in direzione ciclistica.
dopo dieci minuti sono a destinazione. entro e mi sento subito in un altro mondo. vengo accolto dalle facce sorridenti di chi fa il proprio lavoro con passione, infischiandosene del conto corrente (beh, ok... forse non del tutto, via...). spiego che devo fare il tagliando.
"ok, ma ci devi lasciare la bici una mezza giornata"
li fisso negli occhi e crollo in ginocchio stile john belushi in blues brothers:
"ti prego... l'altra bici me l'hanno rubata... mi resta solo lei... non potete mandarmi a casa senza..."
dopo due minuti acconsentono a fare il tagliando più veloce della storia.
bici sul supporto, via al cronometro, controllo ruote, guarnitura, pedali, freno, una stretta alla catena e.... STOP AL TEMPO. tagliando completo in 3 minuti e 42 secondi. roba che manco i meccanici di formulauno.
riparto sempre più baldanzoso, con la bici ringiovanita di botto.
schivo il traffico e torno sano e salvo a destinazione.
scemo sono scemo, a rischiare la pelle in mezzo al traffico di milano su una bici con un solo freno e senza fanale. però la cosa più bella di oggi sono stati proprio quei trenta chilometri e spiccioli.

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