ormai da tempo ho diviso le missive che ricevo in tre grandi categorie:
- le lettere minatorie
- gli insulti
- le missive del notaio dei miei che mi comunica la quota parte di eredità a cui devo rinunciare dopo ogni post.
cerco di avere sempre una buona parola per tutti, del resto sono miei ammiratori (tranne il notaio, a lui lo pagano. quindi ciucciami il calzino).
ma ieri una lettera in particolare ha colpito la mia sensibilità. e non solo perché me l'hanno scagliata in casa legata a un mattone e mi è arrivata dritta sull'alluce.
mi ha colpito perché nascondeva un fraintendimento di fondo.
mi dicono che un tempo qui si leggeva di viaggi e moto e altre cose strane e belle ed esotiche, ma da un po' di tempo niente più.
il sito è la fiera dell'ordinario.
mi dispiace di aver abbandonato il tema motociclistico-arleistico-tamarro ma io qui scrivo più o meno quello che mi succede. cercando di ironizzare e di strappare un sorriso se non a tutti almeno alle persone che mi conoscono.
non mi piace inventare cose. preferisco raccontare quello che mi capita, per quanto "normale" possa sembrare.
in questa filosofia di vita ci potete trovare qualche eco di pascoli e delle sue myricae (che poi sarebbero le tamerici, ma evitiamo riferimenti dannunziani che mi girano) o ai peanuts di schulz, se vi sentite meno poetici.
o alle buone cose di pessimo gusto dell'amica di nonna speranza.
insomma gente, questo blog è l'elogio del socialmente inutile. del quotidiano, quieto, tranquillo e piatto vivere di ogni giorno.
è il mio tentativo di trovare in ogni giornata qualcosa di meraviglioso
e se da un po' di tempo non mi capita di andare in moto o di fare viaggi, ragazzi... spero che le cose cambino presto, ma per ora va così.
e va benissimo così.
lunga vita e prosperità.
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