martedì 24 gennaio 2012

de arte venandi cum avibus

ovvero, come tradusse un mio compagno di classe, "sull'arte di essere venali coi nonni".
tranquilli, è solo un titolo messo lì per attirare un pubblico colto, che se ogni tanto vi confrontate con gente che sa usare i congiuntivi non vi fa male.
ieri, dopo opportuna ponzata ed attenta riflessione, sono andato dal meccanico ad illustrare il problema della batteria di mia moglie.
beh per la precisione, la batteria della moto di mia moglie. mia moglie non va a batteria. ma non è questo il punto.
dicevo: vado, illustro e torno. torno, nella fattispecie, con un mantenitore di carica gentilmente offerto in prestito dal meccanico. se ci sono problemi all'impianto bisognerà intervenire, ma nel caso si sia trattato solo di un cedimento momentaneo (dovuto forse al freddo o forse ai capricci dell'elettronica) basta qualche ora di sana carica.
quindi arrivo a casa, mia moglie sale al calduccio. smonto la sella, attacco i cavi, inserisco la spina.
chiudo il box e vado a cena. metto a nanna i cuccioli e mi infilo il pigiama (sto andando veloce, in mezzo mi sono lavato le mani e i denti - lo dico per mia madre che mi legge). quando mi presento in pigiama sul divano mia moglie mi fa
- pensavo andassi a controllare la carica
ossia, sembra che dica così, ma con gli occhi e con il bodilanguag dice
- pensavo ci tenessi al nostro matrimonio al punto di fare qualsiasi cosa per salvarlo dal sicuro naufragio a cui è destinato se oserai mandarmi a dormire senza prima avermi dato ragguagli sullo stato di salute della mia moto
cinque secondi per la traduzione (mentale) dal "donnese" e mi infilo il soprabito.
scendo in box. giro il selettore. premo l'accensione.
la moto parte al primo colpo. spengo. riaccendo. riparte. rispengo. ririaccendo. ririparte.
torno nel tepore del focolare a comunicare la buona novella e mi becco una ricompensa speciale
- amore dai, lo so che non è il tuo compleanno ma... (occhiolino) che ne dici se... (occhiolino, occhiolino)
fast-forward a stamattina. partiamo con le due moto (dopo una notte intera in carica, il fanale di elena emette un fascio di luce che sembra di essere a san siro quando c'è il derby). il piano è di andare assieme e portare la moto di elena dal meccanico. poi io accompagnerò elena con la mia fino in ufficio. al primo incrocio domando
- amore hai preso il sellino del passeggero (il mio s.d.p. è di quelli a ventosa e lo prendiamo solo quando serve, n.d.r.)
sguardo vitreo.
- ...menticata.
- vabbè dai torno indietro io. tu vai avanti poi ti raggiungo.
schizzo verso casa a novanta in pieno abitato, recupero il seggiolino e mi fiondo verso il centro.
ci troviamo davanti al meccanico. lei parcheggia (il meccanico è chiuso) e sale sul mio sellino posteriore.
la accompagno in ufficio. poi vado al lavoro. a metà mattina torno dal meccanico (che è a un tiro di schioppo dal mio ufficio), parlotto, confabulo, esplico. lui testa. tutto a posto.
compro un mantenitore che non si sa mai e torno in ufficio avvisando il meccanico che
- la moto la passa a prendere mia moglie stasera, tanto il suo ufficio è qui dietro
quindi lascio a lui le chiavi. rientro. mando una mail "tutto fatto. moto ok. puoi passare a ritirarla quando vuoi. chiudono alle sette"
neanche stasera è il mio compleanno, ma speriamo di esserci meritati altri punti fedeltà!

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