venerdì 28 ottobre 2011

popolo di trasmigratori


e venne il ponte. sgomberato il campo da un fastidioso fraintendimento (nani, il ponte dei morti NON è una struttura architettonica di proprietà dei defunti) ci si accinge a rispondere alla chiamata a cui nessun italiano riesce a sottrarsi:  migriamo.
si comincia stasera con la preparazione dei bagagli. evento che coinvolge tutta la famiglia. elena prepara i bagagli, le nanette la aiutano, io continuo a preparare camomille addolcite con "nervocalm gocce" per evitare che elena si trasformi in una moderna erodessa, jacopo gioca a palla in casa per rendere a tutti la vita più facile. solitamente in questi frangenti la preparazione del bagaglio richiede non meno di sei ore.
tutti a nanna.
domattina alle sei è prevista la partenza di elena con nani al seguito. la foto qui a fianco dovrebbe rendere l'idea dell'assetto di partenza (disclaimer: per la foto sono stati usati attori non professionisti, quella ritratta non è la mia vera famiglia). io, in versione autista, li accompagnerò all'aeroporto dove immancabilmente verrò fermato dai vigili che mi chiederanno il certificato di abilitazione professionale, scambiandomi per una vettura "noleggio con conducente" (già successo). chiarito l'equivoco, potrò salutare la mia famiglia, tornare a casa, preparare la mia valigia e aspettare comodamente le quattro del pomeriggio quando potrò tornare a linate per prendere un altro volo diretto da un'altra parte.
moglie e nani vanno a scialare a parigi, tra croissant, baguette, louvre e torre eiffel. io invece me ne parto mesto mesto per terre più calde, dove sarò centrifugato in una tre-giorni di riunioni e presentazioni.
ci ho pensato parecchio in questi giorni e non so decidere se sia peggio dover lavorare nel fine settimana (per giunta di ponte) o affrontare la "ville lumiere" da sola con al seguito tre nani urlanti ed in sovraeccitazione da gita fuori porta.
che dite, apriamo un dibattito? o prendiamo per buona la reazione di mia moglie che, quando ha realizzato la cosa, mi ha guardato, gli occhi due fessure, sibilando "vigliacco!" e che da due giorni sotto la doccia canta questo allegro motivetto

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