se avete fatto lo sbarco in normandia, se ai primi di giugno del '45 eravate in vacanza a hiroshima o se vostro/a figlio/a ha fatto la prima comunione, allora sapete che questa non è cosa di poco conto.
ce l'ho fatta.
il caponano era leggermente nervoso già venerdi sera. per fortuna l'arrivo dei miei ha rappresentato un diversivo abbastanza efficace. per lo meno fino alla mattina di sabato, giorno in cui il catecumeno ha realizzato con assoluta chiarezza che di li a ventiquattro ore si sarebbe celebrata la sua prima comunione.
durante la mattinata di sabato ha alternato comportamenti da catatonico (del genere: bocca aperta fissando la tv con filo di bava che cola lento sui pantaloni) a sprazzi di iperattività (corse per casa, partite seriali ai videogiochi) con una spruzzatina di isteria (da "oddio cosa mi metto non c'è la maglietta che cercavo ah! eccola ma non m piace più" fino a "sono in crisi non so quale sorella menare nel dubbio le meno tutte e due", passando per "non voglio regali non voglio la festa non voglio vedere nessuno voglio stare a casa mivergognomivergognomivergogno!!!!").
per semplificare la vita a mia moglie, decido di togliermi dai maroni. in questi casi infatti io e il caponano siamo ALTAMENTE incompatibili e finisce sempre che uno dei due (di solito lui) si becca una sgridata dal papà (possibile che devi sempre pensare a te stesso e mai alle persone che ti vogliono bene e smettila di fare l'egoista e il bambino di 2 anni e cresci una buona volta) e l'altro (di solito io) si becca una mega-sgridata dalla moglie (non lo vedi che è solo agitato? possibile che devi sempre pensare a te stesso e mai alle persone che ti vogliono bene e smettila di fare l'egoista e il bambino di 2 anni e cresci una buona volta).
quindi mi dedico prima alla raccolta dei vestiti stirati, poi a due sane ore di palestra.
a pranzo torno a casa. trovo un'atmosfera di rilassata convivialità, col caponano che salta sulla schiena delle sorelle le quali, a turno, urlano che stanno cercando di fare i compiti e vanno a piangere dalla nonna.
bene.
alle 1545 inizia il ritiro spirituale. depositiamo il caponano e ci concediamo un lauto gelato per rilassarci.
mia moglie mi ordina un cono grande gusto puffo.
poi quando spiego che è azzurro ma non è viagra, straccia lo scontrino ed esce stizzita.
ci consoliamo con un po' di sano shopping in attesa di andare a ritirare il nano.
due paia di orecchini ed un anello che le stanno d'incanto.
ritiriamo il nano. ci ordiniamo una pizza. crolliamo svenuti. tutti e sette.
la domenica mattina il caponano è rilassato. si mette il saio ed esce sul balcone per dare la benedizione urbi et orbi. lo ritiriamo dentro a forza quando già una piccola folla di fedeli si sta radunando.
in chiesa si comporta da vero ometto e sopporta senza battere ciglio tutta la cerimonia (io mi sarei tirato via la faccia ad unghiate dopo 14 minuti).
tutto il resto della giornata lo trascorriamo come una famiglia vera.
i nani siedono allo stesso tavolo e non si massacrano di botte per tutto il rinfresco. le nanette giocano coi cugini e il caponano legge assorto l'atlante appena ricevuto in regalo.
tutto perfetto. tutto meraviglioso.
è solo a notte fonda, quando tutti dormono e la casa è silenziosa, che mi assale un dubbio atroce:
ma adesso che ha fatto la comunione, mio figlio è comunista?
2 commenti:
A me è successo dopo la comunione!
:D
ma sei sicuro di poter scrivere pubblicamente quella parola lì? l'ultima, dico. quella che inizia con "c". forse oggi non ti parlo. e non parlo neanche al signor tobacco ;)
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