venerdì 4 marzo 2011

spunti di riflessione

cazzeggiando on line con varia gente di cui preferisco salvaguardare l'anonimato mi sono sentito apostrofare così: "ti ringrazio, anche se non ci conosciamo bene e non abbiamo molta confidenza..."
poche parole che mi hanno colpito senza che riuscissi a mettere a fuoco il motivo.
poi riflettendoci credo di aver capito. 
oggi siamo tutti amici. tutti vantiamo, sbandieriamo e, in alcuni casi, millantiamo amicizie più o meno altolocate. tutti siamo intimi. ci diamo del tu, ci mandiamo messaggi ai compleanni e a natale come se ci fossimo scambiati le figurine dei calciatori ai tempi della scuola...
in questa selva di finti-amici mi ha colpito che ancora esistano dei veri conoscenti.
la parola in italiano non ha quasi più significato, tanto è desueta. chi di voi ha detto negli ultimi 6 mesi "un mio conoscente?". dai fatevi avanti.... nessuno? immaginavo.
se in una conversazione esordisci con "un mio conoscente" ti guardano male, magari nemmeno capiscono.
altre lingue (e altre culture) hanno saputo preservare questa piacevole ed utile figura. 
ma noi no. io da oggi ho deciso che mi impegnerò ad avere al massimo una dozzina di amici.
tutti gli altri saranno conoscenti, buoni conoscenti o gente con cui ho fatto dei figli.
senza offesa, eh....

4 commenti:

Tobacco ha detto...

Io non dico "conoscente" ma dico "tizio"... un tizio mi ha detto che... un tizio di un blog che seguo mi ha scritto...etc... effettivamente è molto desueta (come questo termine forse? ). :d

Flavia ha detto...

Al contrario di quanto affermi Filippo, conoscente è un termine che io uso e lo uso pure spesso, proprio perché la parola "amico/a" la tengo fuori dalla massa.
Per contro, però, non mi nego la possibilità di provare un sentimento di amicizia per persone che, pur conoscendo poco, stimo, rispetto, con cui condivido interessi e passioni, che hanno dimostrato di esserci nel momento in cui hanno capito che avevo bisogno e che sanno dare forza con cose semplici ma concrete, e sanno anche farmi sorridere, ironizzare e sdrammatizzare.
Vedi per me amico non è chi mi conosce da una vita e sa tutto di me ed io di lui/lei, credo conti poco il numero di anni e numero di frequentazioni, sono i piccoli gesti nei momenti giusti a fare la differenza tra conoscenti e amici.
Va da sè che un amico che c'è sempre nei momenti importanti, ti conosce e conosci pure molto bene, e con cui condividi un sacco di vita è una cosa diversa.

A volte ho la sensazione che, per paura di usare a sproposito questo termine così "abusato", si finisca per cadere nell'errore opposto.....

filippo ha detto...

per Tobacco: desueto è talmente desueto che ormai fa parte delle parole da salvare. assieme a cazzimperio, pinzillacchere, quisquilie, nonnulla, abisso, baggianate, dabbenaggine. se ne usassimo almeno una al giorno faremmo un'opera buona :)

per Flavia: hai ragione. trovare l'equilibrio tra questi estremi è difficile. basta un nonnulla per cadere nell'abisso delle baggianate ed essere accusati di dabbenaggine da chi ci propone le proprie pinzillacchere e le proprie quisquilie come fossero l'unico condimento per i nostri giorni insipidi: un cazzimperio per tutte le occasioni.
e adesso sei autorizzata a mandarmici! :)
hehehehe! :)

Flavia ha detto...

Ti ci ho "già" mandato........
:)

E pensare che mi impegno pure, per rispondere ai tuoi vaneggiamenti....... mah!