sabato 5 marzo 2011

primizia

che inverno invernale. è stato davvero un inverno freddo, lungo e piovoso. uno di quelli che sembrano non finire mai, che arrivi a marzo e ancora devi mettere la maglia pesante e le mutande lunghe e ti chiedi quando finirà.
e allora io e la mia ragazza abbiamo deciso di concederci una primizia, in barba al termometro, al barometro e all'igrometro.
andando a dormire l'altra sera abbiamo alzato di pochi centimetri la tapparella e lasciato aperta la finestra della camera da letto. un niente. un'inezia. ma è bastato a regalarci l'illusione che la bella stagione fosse finalmente arrivata.
senza lo schermo dei doppi vetri potevamo sentire gli echi distanti della città addormentata. certo non è come essere in un quadro di van gogh, ma milano di notte ha il suo fascino. il traffico distante, qualche rumore indecifrabile e attutito. e un vago sentore di aria fresca che passava dallo spiraglio della tapparella.
mentre la mia ragazza si addormentava con la testa sulla mia spalla ho avuto quasi la sensazione di essere in una di quelle sere estive in cui per l'afa sei costretto a lasciare tutto spalancato, e quasi ti sembra di dormire per strada. senti il fracasso dei vicini che rientrano da qualche festa, le auto che passano, le moto con gli scarichi aperti, le ambulanze. e ogni cinque minuti ti svegli per il caldo o per qualche rumore improvviso. e ogni volta che ti svegli ti ripeti che spettacolo starsene qui a godersi tutto questo casino. a sentire il respiro della tua ragazza che si rigira nel letto e se la dorme tranquilla.
e mentre ci concedevamo questa primizia, ci siamo addormentati sotto il piumone, con la primavera nel cuore.
in barba a termometro, barometro e igrometro.
come in un quadro di van gogh.
però adesso non mi telefonate. sono afono, per via del raffreddore.
:-)

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