martedì 30 novembre 2010

marketing applicato

sfogliando il corriere é saltato fuori questo mirabolante articolo in cui si parla di una recente realizzazione del don giovanni di mozart.
a quanto si capisce, la versione proposta a londra ha fatto scandalo per via di alcune scene di sesso esplicito e semi-orgiastico. le scene, si legge, sono state volute ed inserite per attirare all´opera un pubblico giovane e sempre incuriosito dal sesso. in altre parole, la versione (soft?) porn del don giovanni dovrebbe evitare che i neo-adulti ancora in preda alle tempeste ormonali post-adolescenziali, calino a frotte in direzione di soho e dei cinema a luci rosse per recarsi invece, chessó, alla royal albert hall a vedere un amleto che si ripassa ofelia nella sala del trono aiutato da rosencratz e guildenstern, o magari una versione del romeo e giulietta in cui montecchi e capuleti invece di azzuffarsi si ammucchiano in un´orgia da due ore...
ora io non ho la competenza per giudicare se l´idea si artisticamente e culturalmente valida, interessante, stimolante e innovativa.
sicuramente ha un certo "appeal" (come dicono quelli che sanno abbinare le cravatte, vestono firmato e fanno i brunch) non lo nego. e decisamente è servita per arrivare agli onori della cronaca.
peró a scuola, nei vari corsi di marketing, ci dicevano che spesso le idee migliori si perdono dietro a dettagli apparentemente insignificanti.
pensate alla bayer che, ai primi del novecento, decise di lanciare l´aspirina in medio oriente e, non sapendo quale lingua usare per le istruzioni optó per un disegno: un omino che sta male, un omino che prende l´aspirina, un omino che sorride e sta bene.
dettaglio: nel mondo arabo si legge da destra a sinistra.
risultato: se stai bene, prendi l´aspirina e starai subito peggio.
vendite: zero.
il marketing non è una scienza esatta, ma certi errori si possono evitare applicando un po´ di sano buonsenso (o se preferite "facendo brainstorming". adesso che siete contenti andatevi a comprare un vestito firmato, dai!).


nel caso specifico sarebbe stato opportuno riflettere sul fatto che una cantante lirica media (clm) ha piú o meno l´aspetto qui a sinistra. donna di classe, indubbiamente. dotata di grande voce, non c´è dubbio. affascinante quanto nessuna ed anche colta, intelligente, spigliata... ma che difficilmente farebbe gran mostra di se sulla copertina di playboy o di penthouse.
una star del patinato mondo dell´hard core (aps - average porn star) somiglia invece, grosso modo, alla giovine riportata qui sotto - per inciso, trattasi di jenna jameson. non ha il fascino di moana pozzi ma si difende.

ora, non serve uno scienziato per capire che il "target customer" interessato a vedere una aps dimenarsi sullo schermo compiendo atti di indicibile lussuria con uno o piú uomini e/o donne sará attratto assai poco dall´idea di sbirciare una clm in abiti settecenteschi mentre si fa sollevare le sottane intonando un´aria di mozart.
come se non bastasse bisogna mettere in conto il diverso costo da pagare per godersi le prestazioni della aps (dai 5 ai 25€ al cambio attuale, meno se hai l´abbonamento alla pay-tv e addirittura gratis se hai tempo da perdere su internet) e della clm (alla scala ti staccano 90 talleri come ridere e non ti danno nemmeno il dvd da riguardare in bagno).
dalla aps poi ci vai da solo (paghi un solo biglietto) mentre dalla clm ci devi portare la donna, quindi la spesa raddoppia.
il pubblico delle aps ama vestirsi con ampi impermeabili coprenti, reperibili a basso costo in qualsiasi supermercato, mentre se vai dalla clm ti devi mettere in giacca, cravatta, camicia pulita e magari devi indossare anche la biancheria intima...

insomma, detto tra di noi, a me pare proprio che le differenze siano incolmabili. voglio dire, ci sará pure un 2-3% della "popolazione" di clienti potenziali in grado di passare da uno spettacolo all´altro, ma si tratta, appunto, di una sparuta minoranza.
io non ce lo vedo il tipo alla gallo cedrone sfogliare il giornale indeciso se andare a vedere il remake di "holly si fa hollywood" o "la boheme", anche se la povera mimí dovesse decidere di farsi scaldare la gelida manina infilandola nelle mutande di rodolfo.
quanti sacrifici inutili in nome dell´arte...

Nessun commento: