giovedì 4 marzo 2010

giochi d'amore

sarà stato questo primo sole, quasi primaverile. o la temperatura che si è alzata. o la nostalgia per il lungo letargo... sta di fatto che da un paio di giorni, quando scendo in box per prendere la bici, mi capita sempre più spesso di urtare contro la mia moto.

un po' come quando da ragazzino inesperto e super-ormonato fai finta di andare a urtare contro la bellona di turno, solo per poterle rivolgere la parola ("ops, scusi signora") mentre i tuoi amici ti guardano e ridono ("oh, ma hai visto che le ha toccato il culo???").
prendo la bici, giro dietro il bidone e invariabilmente urto il parafango della moto con lo pneumatico.
ops, chiedo scusa.
lei mi guarda con quel suo fanale un po' ammaccato, e sembra ammiccare con la luce lampeggiante del cruscotto.... blink.... blink....
io resto a guardarla come se cercassi qualcosa da dire. una frase o una battuta per attaccare bottone.
"il tempo... no aspetta... cosa ci fa una bella...no è banale.... ma sa che l'avevo già notata.... macché"
e me ne sto li a fissarla in silenzio. nella penombra. con la bici tra le mani.
poi mi riprendo, raddrizzo la schiena, la guardo un'ultima volta e la saluto. "allora.... ciao! a domani? ti vedo domani?"
e lei mi fissa sorniona. in silenzio.
con l'aria di chi la sa lunga. dell'amante navigata che se la ride sotto i baffi per la goffaggine del ragazzetto di turno.
me ne vado e la penso per tutto il tragitto fino in ufficio.
le ho promesso che prima o poi la tiro fuori di li. questione di tempo. pochi mesi. forse settimane. ma comunque la tiro fuori.
"ci verresti a fare un giro con me? solo due passi... dai... mica ti mangio..."
sto già studiando come convincerla. anche se so che accetterà. 
in fondo sono solo piccole schermaglie tra vecchi amanti.

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