martedì 16 febbraio 2010

come un'arlei


la moto langue in garage. troppi lavori e lavoretti da fare per farla girare come si deve. serve il tagliando, un cambio gomme, pastiglie, fanale anteriore... troppa roba. adesso no.
e allora assieme alla passione per le due ruote mi e' toccato parcheggiare anche il gusto perverso per le riparazioni che e' tipico di (quasi) tutti i motociclisti. quel piacere sinistro e un po' masochistico che si prova a trovarsi alle dieci di sera in un box freddo e male illuminato, sudati fradici, sporchi di grasso e con in mano dei pezzi che non ne vogliono sapere di tornare al loro posto.
ma per fortuna che c'e' whirlpool. giandomenico whirlpool, noto sostenitore dei motociclisti frustrati, e' sempre pronto a dare una mano coi suoi elettrodomestici del cavolo.
tutto comincia lunedi mattina. usciamo per andare in ufficio e elena prepara la solita lavatrice al volo. lavatrice super-elettronica, con centrale termonucleare incorporata e sistema di difesa antimissilistico. manco a dirlo schiaccia qualche tasto di troppo e la lavatora va in tilt.
vabbe'.
siamo di corsa.
molliamo tutto e via.
lunedi sera torno a casa e la trovo ancora li che lampeggia come fosse un albero di natale nella notte santa.
cena, bimbi a nanna e si comincia.
chiudo il rubinetto dell'acqua e lo riapro. poi svito il tubo di collegamento... col rubinetto aperto. la cascata del niagara che esce dal muro mi fa capire che e' meglio chiudere il rubinetto. controllo il filtro. e' ok.
fuori uno.
riavvito e passo al lato lavatrice. 
svito il tubo. controllo il filtro. anche questo e' ok.
e fuori due.
sicuramente sara' il filtro interno.
mi sdraio, cacciavite alla mano, per allentare le tre viti che tengono fermo il pannello di copertura. e qui la sorpresa.
giandomenico whirlpool nella sua strenua battaglia a sostegno degli arleisti appiedati non ha messo delle viti qualsiasi... NO! ci ha messo 3 bei vitarozzi con testa torx in pollici.
ma tu hai fatto i conti senza l'oste, caro il mio sciur whirlpool.
senza fare una piega vado a prendere gli attrezzi della moto. prendo una chiave torx e svito, pensando alle bestemmie che devono aver tirato tutti i padri di famiglia che, senza avere gli attrezzi per aggiustare un'arlei, si sono trovati prima di me in questa condizione.
tolgo il pannello.
svito il filtro "master".
il bagno si riempie d'acqua.
stracci, stracci, stracci dappertutto e dopo una decina di minuti l'acqua scende a un livello accettabile.
esamino il filtro e scopro che e' incrostato da tre strati geologici di fazzoletti di carta semi-disciolti in acqua e misti a detersivo fossile.
visto che sono il solo a tenere i fazzoletti in tasca, decido di non fare troppo casino. pulisco il filtro e lo rimetto a posto.
rimonto tutto, mi avanza solo una delle tre viti di ritegno del pannello che e' caduta dentro l'acqua saponata e risulta ormai ingestibile. quando provo ad avvitarla mi sguscia via come una saponetta isterica.
pazienza.
richiudo, apro l'acqua, metto la spina, chiudo l'oblo.
tac.
proprio come l'arlei.
non parte.
risolto un cacchio.
soddisfatto, sudato e coi miei pezzi d'avanzo in bella mostra mi annoto il numero del servizio clienti.
domani li chiamo, proprio come chiamo il magni dopo aver fatto qualche casino sulla moto.
e mentre risalgo le scale non posso fare a meno di rivolgere un pensiero al giangi whirlpool. cosa farebbero senza di lui i poveri motociclisti frustrati nelle fredde sere d'inverno.

1 commento:

Rossana ha detto...

ignoravo che avessi inondato il bagno, e ignoravo che i tuoi fazzoletti avessero intasato il filtro.
continuo ad ignorare i due fattacci, e vivo felice.