mercoledì 19 dicembre 2007

Doveri aziendali



11 dicembre, visita del supermegaboss. Tutta l’azienda in tiro, ottoni lustrati a dovere, tutti eleganti, grande sfoggio di dati numerici per mostrare i progressi fatti da inizio anno, rinfreschino d’ordinanza predisposto per l’occasione…. E a me tocca il compito di andarlo a recuperare all’aeroporto. Quindi stamattina mi armo di pazienza, metto da parte casco e giaccone invernale e rispolvero il soprabito che non mettevo più dal 2003.
Scendo in box e lancio uno sguardo colpevole alla moto.
Lei ricambia sprezzante e sembra dire “bravo, bravo… tante promesse e poi… alla prima occasione te la fili in macchina”.
Non ho il coraggio di replicare.
Salgo, accendo, parto.
E inizia il calvario.
Hai voglia di abbassare il vetro per sentire un po’ d’aria o di allungare il collo per capire se ci siano spazi in cui infilarsi tra i due muri paralleli di auto: non c’è scampo. Bisogna bere l’amaro calice fino in fondo.
20 minuti per fare i 3km che separano casa e ufficio, alla fantastica media di 9km/h. altri 20 minuti per trovare parcheggio.
Scendo già bello incazzato ancora prima che la giornata cominci. Vado in ufficio, accendo il PC e controllo i messaggi in attesa di ripartire per l’aeroporto e subito l’occhio cade sull'email del supermegaboss che dice “sorry ma mi hanno ritardato il volo quindi non ce la faccio a farcela”.
Tutto rimandato a gennaio.
Ma dico: passi per le analisi, per i dati macinati, per tutto il lavoro fatto e le ore spese a preparare una riunione che non c’è…. Ma non esiste un’indennità di servizio per chi è costretto ad andare in macchina nel traffico di Milano????
Filippo

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