mercoledì 2 marzo 2016

capita

capita.
per esempio capita quando sei adolescente che hai voglia di uscire coi tuoi amici, e ti sembra che i tuoi genitori stiano sempre li a rompere con la storia del "torna-presto-avvisa-se-fai-tardi-attento-a-quello-che-fai-non-farci-stare-in-pensiero", perché tu pensi "che palle, come se non fossi capace di badare a me stesso! ormai sono praticamente un adulto e questi ancora si fanno un sacco di problemi...." e cose così.
ed esci di casa spavaldo e guascone.
e fai tardi e non avvisi.
e vai in giro e non lo dici.
e in generale fai tutte quelle cazzate che fanno gli adolescenti quando sono, appunto, adolescenti.
e non ti rendi conto che ogni volta che rincasi c'è qualcuno che tira un sospiro di sollievo e spegne la luce del comodino dicendo "vai che anche stavolta è andato tutto bene".
capita.
la cosa, a dirla tutta, è accentuata anche dal fatto che non hanno ancora inventato il cellulare. quindi non puoi chiamare casa e da casa non possono chiamarti.
se avessero inventato il cellulare sarebbe tutto più semplice e avresti meno scuse ("non avevo spicci per la chiamata", "le cabine erano tutte fuori servizio"....).
insomma col cellulare capiterebbe di meno.
ma tu non lo sai perché non sai che cosa sia un cellulare. perché nessuno lo ha inventato. e quindi in generale te ne freghi di quanto possano stare in ansia i tuoi genitori.
e poi cresci, ti sposi, metti al mondo dei figli. i tuoi genitori invecchiano. e tornano adolescenti. e te la fanno pagare tutta. con gli interessi.
fregandosene del fatto che abbiano inventato i cellulari e che quindi si possa fare o ricevere una chiamata o mandare un messaggio in qualsiasi momento del giorno o della notte, ovunque ci si trovi nel mondo.
capita quindi che tu non senta i tuoi genitori per settimane, e che il solo modo che hai per apprendere della loro esistenza in vita siano le foto che pubblicano su faccialibro di viaggi, cene, pranzi, voli in aereo....
capita che tu li cerchi al telefono o via esse-emme-esse e loro ti ignorino.
capita che tu guardi tua moglie negli occhi e dici "staranno bene? staranno male? sono tre giorni che non pubblicano niente su faccialibro... e se fossero morti? vale la pena dare la caparra per la villa in montagna o aspettiamo di sentire il notaio?" cose così insomma.
cose che ti fanno capire come il cerchio della vita non si fermi mai. o, come diceva sempre mia madre simpaticamente quando da piccoli piangevamo disperati per un giocattolo rotto e cercavamo consolazione: "chi è causa del suo mal, pianga se stesso"

nota per i genitori (miei, non i genitori in generale): per favore dateci un segno della vostra esistenza in vita. va bene anche un esse-emme-esse in cui dovreste, preferibilmente, inserire anche il numero del notaio.

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