giovedì 27 agosto 2015

abbiamo

visto un sacco di animali (per noi) inusuali tra cui pinguini, balene, foche (o leoni marini, non si è ancora capito), impala, rinoceronti, giraffe, babbuini e un pipistrello della frutta che si chiama gigi.

visitato la prigione e la casa di nelson mandela, che per chi non lo sapesse NON sono lo stesso posto anche se tanti dicono "oddio questa casa è una prigione!" mandela no. lui è stato in prigione perdavvero.

capito che la gente che incontri per strada e a cui chiedi informazioni ti saluta sempre e ti chiede sempre "au ar iu?" non per abitudine ma perché veramente si aspetta che tu risponda e dica come stai e la cosa è di una gentilezza quasi disarmante e ti fa anche capire che il tempo ha un valore diverso e che non sono tutti sempre di fretta o per lo meno si prendono il tempo per le cose importanti.

letto il cartello più geniale del mondo scritto da un mendicante che chiedeva l'elemosina a un semaforo esibendo un cartone con scritto "moglie rapita dai ninja, mi servono dieci rand per le lezioni di karate" e rideva. non aveva le scarpe, però rideva.

visitato johannesburg, città del capo, cape point, il parco del pilanesberg.

dormito in posti fichissimi che di solito li vedi solo nelle riviste di arredamento.

fatto il braai. non sapete che cosa sia? peggio per voi.

scoperto che in sudafrica parlano 12 lingue diverse, si sono fatti la guerra per secoli, si sono scannati tra bianchi e neri fino a due giorni fa, eppure non so come riescono a tirare avanti e pure egregiamente invece di stare a rovinarsi la vita a forza di pippe mentali come facciamo noi in europa.

restituito alla nutella la sua dignità, sfatando alcuni miti legati al presunto impatto ambientale di questo nettare degli dei, bandiera dell'italianità a qualsiasi latitudine.

capito, una volta usciti dalle città, che eravamo veramente in africa, porca miseria, e peccato che certe cose in fotografia non si riescono a fissare e anche a parole è difficile raccontare le case in muratura col suv parcheggiato davanti accanto alle capanne di lamiera e la gente scalza e i general store fatiscenti che tu dici "ma sarà veramente un emporio?" e invece la gente entra come se andasse all'esselunga o alla rinascente.

deciso che il viaggio andava commemorato con un tatuaggio anche per via di una tipa di cui mi sono innamorato a johannesburg e che ho tampinato per tutta la vacanza, una gnocca da paura con un sedere che... vabbè lasciamo stare che ci sono dei bambini.

conosciuto eugenio. e solo su questo ci sarebbe da scrivere un libro.

ma soprattutto abbiamo potuto riabbracciare il ramo meridionale della famiglia e controllare che tutto fosse ragionevolmente in ordine: chi deve crescere cresce, chi deve invecchiare invecchia. proprio come nell'emisfero boreale. proprio come nella vecchia europa.

dai che si ricomincia.


1 commento:

Rossana ha detto...

Questo sì che è il vero racconto delle nostre vacanze!!! Un racconto veramente bello, ma quella tipa di cui ti sei innamorato...:-P