perché?
chiediamocelo.
perché?
perché mentre gran parte dei miei coetanei sono a casa, al caldo, con le pantofole e la pipa e magari il cane che scodinzola festoso e i figli che giocano io mi ritrovo seminudo davanti all'obiettivo a due gradi soprazzero con un ginocchio mezzo scassato in posa da sirenetto della settimana?
la risposta non è semplice. se si vuole scavare a fondo occorrerebbe una anamnesi dettagliata di tutti i casi di (semi)infermità mentale della mia famiglia di origine, una serie di esami neurologici e, se proprio vogliamo, una bella colonscopia (che non serve a niente ma è sempre una bella esperienza da regalare a qualcuno).
ad un livello più superficiale invece la risposta è: perché quelli del lecco ci hanno invitato al torneo di s. lucia, dove abbiamo potuto offrire il meglio di noi.
sfortunatamente il "meglio" che possiamo offrire noi coyotes viene classificato come riprovevole, disdicevole, osceno e, in alcuni casi, criminoso dal 92,3% degli abitanti di questo pianeta(*).
se volete sapere come è andata a finire la faccenda, potete leggere tutto qui.
il resoconto è sicuramente veritiero. certo, mancano alcuni dettagli di colore. quei momenti fantastici (senza ironia) che rendono memorabile una giornata come questa.
ad esempio manca il racconto del momento in cui l'arbitro fischia un "avanti". ci prepariamo per la mischia. ingaggiamo. altro fischio. uno dei nostri è in fuorigioco perché non è a distanza regolamentare dalla mischia.
lo riprendiamo verbalmente e lui inizia a scaldarsi "eravamo in nove! io glielo devo dire che eravamo in nove!!! in mischia eravamo in nove!!!!!"
qualcuno va a cercare un dottore, altri corrono con i sali, altri ancora fanno spallucce. ad oggi non abbiamo ancora capito cosa volessi dire, cassina, ma sei stato uno dei momenti più memorabili di tutto il torneo.
e come non parlare di john, che alla prima partita si lacera il bicipite e, invece di andarsi a infilare le pantofole e cercare la pipa (vedi sopra), corre a farsi fare un bendaggio stretto per poter giocare le altre tre.
o della grinta di roby, che a 56 anni ha ancora la voglia di andare ad allenarsi con l'U14 per migliorare il lancio in touche.
se parlassi di loro dovrei parlare anche delle incursioni di nani e giovannone che quando partono non li fermi nemmeno con il panzerfaust, delle galoppate del prof e di lolli, delle aperture del greco e dei placcaggi di ross che, in un momento di simpatica goliardia, ha preso a botte anche me.
insomma se cominciassi a fare l'elenco di tutto quello che non è raccontato nel resoconto ufficiale rischierei di non finire più. e poi voi non capireste comunque.
e allora fate una bella cosa: per natale regalatevi un lunedi sera alternativo e veniteci a conoscere.
mollate le pantofole, mettete da parte la pipa, lasciate i bambini a giocare tranquilli per conto loro e provate a passare una serata in mezzo al fango gelato con mino, fungo, cippa, john, henry, pinguino, je, cassina, gianni-maori, sterno, bubah.... e tanti altri.
provateci.
magari viene anche fuori che non serve l'anamnesi o la visita neurologica.
magari viene fuori che vi siete persi una gran cosa.
e magari viene anche fuori che faccio bene a starmene mezzo nudo, davanti all'obiettivo, in posa da sirenetto della settimana, con due gradi soprazzero. perché diciamolo, con genti come queste starci insieme è una goduria.
tanti auguri coyotes, ci si vede dopo le feste.
(*)fonte ISTAT: "Indagine mondiale su come gli butta a quei vecchiacci là" Vol. III, Pag. 223-224
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