mercoledì 18 settembre 2013

iperconnesso

essere un "millennial" ha i suoi vantaggi. voglio dire, guardate l'infografica qui a fianco.
chiamateci generazione Y se preferite, il succo non cambia. siamo troppo fighi.
usiamo la tecnologia per tutto, la conosciamo, ci giochiamo, ci lavoriamo, ci è familiare... e a differenza dei nostri successori (quei cazzoni della generazione Z che su internet cazzeggiano e basta e si fanno le foto di gruppo per postarle con la didascalia "bella zio! qui il movimento spacca!") siamo anche capaci di trovare un uso socialmente accettabile di tutti questi bit e byte che ci ronzano continuamente attorno.
siamo quelli a cui i genitori si rivolgevano per programmare il videoregistratore. noi avevamo dieci anni e loro quaranta, ma eravamo nati con la tv, l'home computer, i videogiochi, e tutto ci sembrava naturale.
e siamo quelli che ancora oggi configurano i pc per i figli. noi abbiamo quaranta anni e loro dieci, ma siamo sempre un passo avanti.
proprio perché siamo nati quando la tecnologia era una cosa ancora in formazione, ne conosciamo meglio i meccanismi, i funzionamenti. se windows 8 si pianta gli adolescenti di oggi fissano lo schermo con occhi vitrei agitando le mani in aria a mo' di farfalla, emettendo strani gorgoglii in tutto simili al canto di morte del leone marino. noi sappiamo ancora usare il pannello di controllo, creare un punto di ripristino, mettere un minimo le mani in pasta, insomma.
certo, tutta questa miticità ha un prezzo. nella vita nulla è gratis.
per esempio oggi mentre ero in pausa pranzo ho visto una folla oceanica davanti ad un noto locale di milano.
mi sono incuriosito. "chissà che cosa sta succedendo..."
ho preso nota del nome del locale e... sono andato a controllare su twitter.
una forma di vita meno evoluta ma socialmente più inserita si sarebbe avvicinata a chiedere informazioni ai presenti.
che vi devo dire... noblesse oblige.
che poi è come dire che la nobiltà spacca.
bella zio.

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