mercoledì 3 luglio 2013

aiutatemi

no sul serio.
aiutatemi.
se c'è qualcuno che legge questo blog, si faccia avanti con una spiegazione perché io davvero non ci arrivo...
sono giorni in cui, complici le rivelazioni di snowden (il tizio che lavorava per la nsa e che ha raccontato di come gli usa spiassero tutto e tutti), si parla solo di privacy e delle violazioni della stessa da parte di organi ufficiali ed enti governativi.
d'accordo, il diritto alla privacy "fisica" lo capisco abbastanza.
non è piacevole fare la doccia con uno del sisde che ti fissa, seduto sul water o dover dire a tua moglie in un momento di intimità "no tesoro, aspettiamo un po' che tra cinque minuti arriva il cambio turno, sennò dobbiamo interrompere per andare ad aprire la porta..."
ma a parte questo?
voglio dire... siamo seri...
io non ho nulla di illegale da nascondere.
parecchie cose immorali da non sbandierare ai quattro venti, ma che sono certo di avere in comune con un buon novanta percento della popolazione italiana.
capisco che il caso snowden sia sbagliato perché gli usa hanno avuto indubbi vantaggi dalle informazioni raccolte.
ma nel caso di privati cittadini, dove sta il problema? me lo potete dire?
certo, se le informazioni venissero "carpite" da società commerciali o da malintenzionati, sarebbe una cosa diversa: non c'è niente di peggio di ricevere una telefonata alle nove di sera di qualcuno che vuole venderti 25 latte da 15 litri di olio extravergine di oliva e non ha nessuna intenzione di riattaccare (mi è successo).
ma, voglio dire, alla fine è solo una seccatura, giusto?
due secondi dopo aver chiuso la chiamata te ne sei scordato.
se hai avuto una giornataccia, magari ci metti quattro secondi invece di due.
e sei impegnato a fare qualcosa di meglio, basta che non rispondi al telefono.
e allora dove sta tutta l'importanza della privacy?
perché è tanto importante che il mio governo non sappia, che ne so, quanti soldi ho sul conto corrente, oppure se ho scaricato l'ultimo film di salvadores o (birichino che sono) quello di roccosiffredi?
che valore può avere impedire al mio paese di leggere le mail che scambio con i miei clienti o con mia moglie e i miei figli?
e se impedissi allo stato di ascoltare una telefonata in cui racconto a un amico di come ho giocato l'ultima partita o di una grana sul lavoro, sarei un uomo più libero?
certo, i malintenzionati vanno tenuti alla larga, ma questo è un altro paio di maniche.
forse c'entra la censura e il diritto di opinione? forse. però negli ultimi dieci anni il governo usa ha spiato tutti e tutto e non mi pare che il diritto di opinione in america ne abbia risentito.
insomma, davvero non capisco.
e pensare che, visto il lavoro che faccio, dovrei essere un metro avanti a tutti....
mah...

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