domenica, fedele al concetto sottostante di sun day ovvero "giorno del sole", ci ha regalato una tregua da tutta la pioggia che sta piovendo.
e noi ne abbiamo approfittato, siore e siori, non per una ma, udite udite, per ben due comunioni.
eh già. le nanette si sono comunicate.
a chi?
non lo so. la cosa non mi è chiara. e non è la sola cosa non chiara di tutta questa confusa vicenda.
ma andiamo con ordine...
quando ho scoperto che le nanette erano "comunicande" e che dovevano, per forza di grammatica se non di spirito santo, essere "comunicate" non ho potuto fare a meno di pormi l'interrogativo di cui sopra. nessuno è stato in grado di darmi risposta. ho provato a twittare un messaggio al vecchio account di benny-sedici ma non mi hanno filato di pezzo. se avete info... sono qui che aspetto...
sgombrata la mente dall'arzigogolo, ci siamo recati in chiesa. e qui, altro giallo.
le catechiste ci fanno vedere dove dobbiamo sederci e poi, prendendomi da una parte in quanto pater familias, mi comunicano che "sulla panca c'è anche una busta... sa... per le donazioni..."
gomitino-gomitino.
ottimo. in attesa dell'inizio della cerimonia andiamo al bar con i nonni. mi serve un caffè per schiarirmi le idee.
quanto bisogna donare? esiste un "range"? c'è un minimo obbligatorio al di sotto del quale ti danno, che so, un'ostia più piccola che poi ti resta la fame? oppure ti mandano uno spiritello ben educato invece dello spirito santo vero e proprio?
ipotizzo di chiedere alle catechiste "scusate ma quanto viene una comunione?" ma l'idea non incontra il favore degli invitati con cui la condivido.
devo basarmi sul costo di luce, candele, incenso... voglio dire... datemi lumi... facciamo alla romana? ognuno paga il suo?
boh.
niente.
si naviga alla cieca.
e non sappiamo nemmeno se il secondo figlio abbia diritto a uno sconto come succede con la mensa scolastica.
nonostante io mi stia macerando nel dubbio la cerimonia si svolge regolarmente. tutti sembrano coinvolti, rapiti ed entusiasti.
io continuo a rigirarmi la busta ancora vuota tra le dita, cercando di spiare che cosa facciano gli altri. alla fine decidiamo di imbustare una banconota a casaccio e infilare la busta nel cesto delle offerte in modo che non si capisca chi ce l'ha messa. sperando che non controllino le impronte e non ci siano telecamere.
a fine cerimonia le nanette biancovestite, più sante, più pie e decisamente comunicate (a chi, non si sa) si involano verso il rinfresco coi loro sai francescani "come colombe dal disio chiamate", se si eccettua qualche sporadica imprecazione da camallo quando inciampano nell'orlo troppo lungo della tunica.
il rinfresco va via liscio.
i regali arrivano copiosi, con una preponderanza di "strumenti tecnologici atti ad migliorare l'alfabetizzazione informatica delle comunicande onde permetterne l'inserimento a pieno titolo nel terzo millennio" come recitava il bando di gara redatto da mia moglie.
quasi tutto quello che scartano comincia per "i-" o per "e-" e loro ne sembrano i-nebriate ed e-ntusiaste.
a fine giornata salutiamo parenti e amici e torniamo a casa con una valanga di scatole e due sacchi ancora pieni di confetti.
ed ecco il terzo dubbio irrisolto.
tutti sanno che i confetti si mangiano in numero dispari. ma conta la somma o il singolo prelievo? in altre parole, supponiamo che io ne prenda uno. lo sgranocchio. ne voglio ancora. quanti ne devo prendere? ancora uno? in questo caso avrò due prelievi dispari (che è giusto) ma un totale di due confetti mangiati, il che è palesemente sbagliato.
e allora?
idem se ne prendo 3 al primo colpo. poi ne devo aggiungere 2 per arrivare a 5 (prelievo sbagliato ma totale giusto) o uno per arrivare a 4 (prelievo giusto ma totale sbagliato).
anche qui, nessuna fonte ufficiale mi viene in aiuto.
in definitiva una bella giornata trascorsa tutti assieme, ma questa cosa dei sacramenti ha troppe zone d'ombra... poi per forza che la gente non va più in chiesa, dai...
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