mercoledì 3 aprile 2013

quando arriva arriva

devo dire che ci ha fatto penare.
la primavera intendo.
a sentire le previsioni pare che il bel tempo tarderà ancora qualche giorno, ma oggi ho capito che la primavera è ormai qui.
arrivata. giunta. presente.
basta sapersi guardare attorno, saper leggere il paesaggio.
certo, milano non offre le gioie della campagna. non ci sono schiere di mandorli, peschi e meli in fiore. non ci sono prati odorosi, colori che sbocciano, colline verde smeraldo.
niente germogli o tenere foglioline che macchiano di verde il marrone triste dei rami.
ma la natura offre comunque il suo aiuto per capire che la stagione è ormai cambiata. nella sua meravigliosa complessità, la nostra madre terra ci fornisce un segnale forte, chiaro ed inequivocabile: lo scooterista.
rimasto a lungo sottoterra a covare proteggendosi dalle intemperie, lo scooterista emerge col primo sole di aprile carico di tutta l'energia accumulata nei mesi invernali.
al riparo dal suo casco turbo con doppio guscio in kevlar rinforzato al titano, visiera termosensibile e fotoriflettente, sistema blutut e dolby surround integrato e puntamento al laser, egli guizza nel traffico con la gioiosa spensieratezza della vispa teresa che avea tra l'erbetta a volo sorpresa gentil farfalletta.
senza curarsi di insignificanti dettagli (i semafori, i divieti, i limiti di velocità... roba da automobilisti... puah...) o degli altri mezzi che circolano su strada, lo scooterista dimostra grande correttezza d'animo tagliando la strada a tutti in egual misura, senza preferenze, e con ognuno rischia il ciocco.
convinto di essere protetto da una sorta di bolla di energia impenetrabile anche ad uno scania da quaranta tonnellate lanciato a 190kmh, lo scooterista si avventa sugli incroci con la grinta di un pirata all'arrembaggio, spesso annunciando il proprio arrivo con un allegro strombazzamento; sfreccia a zig-zag tra le auto incolonnate e tra le moto che cercano a fatica di farsi largo; sgasa; inchioda; sgasa di nuovo; impreca e poi riparte accompagnato dall'urlo incessante del motore in perenne regime di coppia massima.
ogni anno attendo con gioia la stagione degli scooter.
il periodo più gaio dell'anno, in cui esperti di statistica ed assicuratori, armati di pallottoliere, si accingono a fare la conta degli azzoppati per poi ripeterci il mantra che "la moto è pericolosa" e che "occorre rendere obbligatorie nuove protezioni e norme più severe"
da metà aprile il clima dovrebbe migliorare ulteriormente.
io conto di passare alla bici. o di rifugiarmi tra i rami di un pesco che, per allora, si sarà accorto anche lui della primavera e avrà tirato fuori i primi fiori.
buone cose bella gente. e andate piano.

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