mercoledì 19 settembre 2012

trantran

stiamo faticosamente riprendendo usi e costumi di una famiglia (quasi) normale.
io e il caponano abbiamo ricominciato con gli allenamenti.
la stagione ovale è ufficialmente partita con la festa dello scorso fine settimana e siamo in trepidante attesa di quella del pattinaggio che partirà ad ottobre e che nel frattempo ci regala una nanetta assolutamente ingestibile e smaniosa.
l'altra nanetta ha deciso che, dopo la chiamata della ginnastica artistica (otto lezioni seguite), dopo la verità rivelata della chitarra (circa 4 mesi di corso) e dopo aver passato in rassegna (elenco alla mano) tutte le discipline sportive e ricreative praticabili nella zona a nord di milano (giuro!), ha deciso, dicevo, che la sua vera ed unica vocazione (almeno per i prossimi 6 mesi) è la pallavolo.
elena si è già iscritta a tutti i corsi di cucina con cui ci farà riguadagnare (con gli interessi) le calorie faticosamente smaltite sui campi da gioco e per ripartire alla grande negli ultimi giorni abbiamo provveduto ad acquistare tutto ciò che serve per una sana routine familiare, ovvero:
- un paio di pattini da pattinaggio artistico - bellissimi, bianchissimi e con cui la nanetta si è dichiarata disposta a dormire (tanto non li ho mai usati e le ruote sono pulite)
- un nuovo paio di scarpe da rugby - le precedenti (che poi erano le mie) sono cadute vittima della troppa irruenza del caponano. cedimento strutturale di un tacchetto e danno irreversibile alla filettatura della sede dello stesso. una tragggedia.
- un planisfero di 2 metri x 1 metro e mezzo da appendere al muro per il costante ripasso delle capitali e per segnare tutti i posti visitati e quelli ancora da visitare - arrivo previsto per la prossima settimana. il distributore l'ha dovuto ordinare visto che di solito li comprano solo le scuole (e noi).
ma la vera novità è l'ingresso alle medie del caponano.
per ora (siamo alla seconda settimana) pare sia entusiasta del metodo di insegnamento, di gran parte dei professori (che ogni tanto ancora si ostina a chiamare maestro o maestra), dei compagni di scuola ("il mio vicino di banco si chiama zovlar... o zandor... una cosa così... è moldavo e gli puzza l'alito da morire. è fortissimo!!") e della totale ed assoluta assenza delle quattro presenze femminili che avevano iniziato a dargli un senso di asfissia già dalla terza elementare: due maestre e due sorelle.
speriamo che duri...

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