giovedì 24 maggio 2012

small print

il buon senso, prima ancora dei professori di diritto civile, insegna che quando si è in procinto di firmare un contratto è buona norma leggere tutte le clausole.
in particolare quelle scritte in piccolo, che gli anglosassoni chiamano "small print".
è li che si annidano le fregature di solito.
e fa niente se il contratto segna l'acquisto di un'auto nuova fiammante e il venditore ti sembra una persona tanto a modino. uno a cui daresti le chiavi di casa quando vai in vacanza, in modo che vada a bagnarti i fiori. che magari ti offre pure un bicchiere di prosecco. che ti fa vedere le foto dei figli e ti dice che ha le tue stesse passioni, i tuoi stessi hobbies.
fa niente.
devi leggere comunque. molto attentamente.
perché comunque lui di mestiere fa il venditur, e il suo obiettivo è risultare una persona simpatica, proprio a modino, di quelli a cui daresti le chiavi di casa quando vai in vacanza, in modo che vada a bagnarti i fiori.
perché stai per comprare un SUV. una macchina che costa come un monolocale, consuma come una formula uno ed ha gli ingombri di un autoarticolato. una macchina francamente assurda, ma hai deciso di premiarti con questi venticinque quintali di metallo, quindi leggi bene.
guarda.
studia.
analizza.
e se non capisci chiedi. loro (i concessionari) sono li a posta. per spiegare. per chiarire.
se avessi fatto qualche domanda in più o avessi letto le clausole in piccolo, caro il mio coglionazzo con la Q7 da centotrentamila euri che stamattina hai bloccato il traffico di un'intera statale col tuo cazzo di tentativo di parcheggio ed hai rischiato di stirarmi contro il marciapiede mentre pedalavo tranquillo verso il lavoro, avresti capito che nel prezzo d'acquisto non era compreso nessun tratto di strada.
la strada non è tua.
fa parte del demanio pubblico.
è dello stato.
della repubblica.
ossia di tutti.
fattene una ragione.

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