giornata strana sul lavoro ieri. di quelle che corri, corri, corri e ti sembra di non aver fatto niente.
pedalo fino in ufficio, lavoro tutta la mattina e rimedio qualcosa (poco) per pranzo mangiando alla scrivania.
a fine giornata pedalo fino a casa, recupero una macchina, tre nani e una valanga di compiti.
interrogo i nani in storia, geografia, matematica, italiano.
poi iniziano i preparativi per la cena. per fortuna è tutto pronto (santa donna di mia moglie che la domenica cucina per tutta la settimana, poi vabbè... il martedi è già tutto finito, ma l'importante è il pensiero).
basta apparecchiare.
rientra elena e si scatena l'inferno come al solito. sedati i nani, riusciamo a farli sedere a tavola.
è lunedi quindi io mi limito a guardare. non ceno. è serata di palestra.
a fine cena saluto e me ne vò.
penso "vado in macchina" ma fuori è bello, quindi opto per la bici.
pedalo fino in palestra. entro. mi cambio.
sono stanco, ma iniziando l'allenamento mi riprendo abbastanza bene.
mi sembra di sentire le energie che tornano piano piano.
fino allo squat.
appena mollato il bilanciere dopo l'ultima ripetizione dell'ultima serie è buio totale. crollo verticale.
mi sdraio (letteralmente) sulla pressa. dopo qualche minuto guadagno gli spogliatoi, dove resto per dieci minuti buoni con la testa tra le gambe (le mie, per fortuna) per far andare al cervello quel poco di sangue che ha ancora voglia di circolare.
mi rivesto, senza fare la doccia, e torno a casa. la bici non ne vuole sapere di andare dritta. strano, all'andata mi pareva tanto bellina e brava... ma le bici sono così: capricciose.
rientro a casa
"stai bene? sei bianco!"
"ho avuto un principio di collasso, ma sto meglio"
"oddioeccomemaisieditisubitosuldivanohaicontrollatolapressionebisognafareleanalisidelsangueforseèmegliol'elettrocardiogrammatiportoqualcosa?"
"acqua e zucchero amore grazie"
"macomeacquaezzuchero? soloacquaezuccheroèpoco!"
bevo. va meglio.
"vuoi mangiare?"
"non so se ce la faccio. mi sento ancora piuttosto debole. ma non è niente ora passa"
"non è niente lo dici tu, vorrei sapere come fai a saperlo. e se fosse il cuore?"
"mi porteresti qualcosa da mangiare?"
alla terza fetta di arista saltavo per casa come un piripicchio.
e poi dicono che la fame nel mondo non è un problema serio.
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