domenica mattina. mi sveglio e vedo una sagoma appollaiata ai piedi del letto. pressione sanguigna a 280, pulsazioni a 190 e salto di 32cm da sdraiato.
poi capisco che si tratta di mia figlia, mandata in avanscoperta a vedere quando si alzano mamma e papà.
ci tiriamo su e la famiglia inizia la routine domenicale. mentre tutti si accingono a preparare la colazione, io mi metto la maglia e i pantaloni termici, mi infilo calze e scarpe, prendo il lettore mp3, la giacca antivento, il cardiofrequenzimetro e parto per la corsetta domenicale.
niente di speciale in effetti. un modo come tanti per rilassarsi, sfogarsi, fare una sudata e potersi illudere di essere quasi in forma.
di recente passando davanti alle mie figlie mi è capitato di assistere alla seguente conversazione:
nana 1- papà dove vai?
[faccio per rispondere ma vengo anticipato]
nana 2- scema non lo vedi che va a correre?
n1- scema sarai tu. non l'ho chiesto a te! papà perché vai a correre?
[faccio per rispondere ma vengo anticipato di nuovo]
n2- beh, si vede che non l'ha ancora preso, no!?!?!
a otto anni non corri per restare in forma. a otto anni corri per acchiappare qualcuno.
...una logica ineccepibile.
happy running.
2 commenti:
C'è chi, in una corsa, non può fare a meno del cardiofrequenzimetro (ma a che te serve?),
e chi non può fare a meno del chip.........
:)))
il cardiofrequenzimetro è comodissimo perché mi permette di sapere in anticipo quando chiamare l'ambulanza!!!
:-)
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