ci svegliamo tranquilli (per una volta) domenica mattina. alle 9.15 c'è italia-irlanda. chi perde è fuori dalla coppa del mondo.
tensione palpabile in campo.
tensione alle stelle sul divano di casa mia.
per evitare ferite lacero-contuse, le nanette vengono spedite in camera loro a giocare con qualsiasi cosa, basta che stiano lontane dal caponano e non interferiscano con la linea diretta che ha stabilito con dunedin.
già dall'inizio si capisce che per l'italia non sarà una partita facile e che non sarà un bello spettacolo da guardare.
passi per il gioco statico, passi per i raggruppamenti continui, però tutti quei falli sono proprio brutti. il caponano si avvilisce, dai "suoi" azzurri proprio non se lo aspettava. bergamirco fatica a trasformare (in uno stadio in cui non si può nemmeno dare la colpa al vento) e il primo tempo si chiude con un bruttissimo fallo di bergamauro che a 5 mt dalla linea di meta si fuma palla e vantaggio.
nell'intervallo, primi segni di crollo psicologico del caponano, che si rifugia sul divano e si appoggia alla mia spalla.
alla prima meta dell'irlanda, partono le prime lacrime, che si trasformano in un pianto dirotto (con tanto di singhiozzi) al raddoppio.
una brutta partita, giocata male sia in attacco che in difesa a troppo troppo fallosa.
perdere va bene. ma a perdere così il caponano proprio non ci sta.
e mentre decidiamo che la partita non vale, che l'italia per quanto ci riguarda è passata comunque ai quarti, che oggi a giocare erano altri giocatori, che l'irlanda deve aver messo qualcosa nelle borracce e che l'arbitro ha la tessera della irish rugby football union, io penso che se davvero le delusioni e i dispiaceri aiutano a crescere, oggi il caponano sarà più alto di almeno mezzo metro.
vive le sport.
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