lunedì 4 luglio 2011

finesettimana

sabato mattina riempiamo la macchina con: uno zaino-trolley, un trolley, uno zaino, un plaid, due palloni da rugby, un ufo-gonfiabile, 15kg di biscotti e merendine, tre figli.
si parte alla volta della val chiavenna. arrivo all'agriturismo previsto per le 10, ma ci mettiamo un po' di più per via del fiume di moto che sorpassano a 653kmh anche in curva costringendoci a continue frenate e rallentamenti. ogni 50 metri c'è una lapide: possibile che nessuno colleghi le due cose?
pazienza...
continuiamo e arriviamo per le 10.30. aspettiamo gli altri, scarichiamo i bagagli e ripartiamo al volo per madesimo.
saliamo in funivia e in pochi minuti siamo al rifugio.
pappa e poi scialo pomeridiano a quasi 2mila metri.
passeggiatina (tanto per digerire il pranzo) fino al rifugio successivo. siamo solo in tre sul sentiero. uno che cammina in silenzio, uno che annuisce, e uno che parla di future e titoli derivati.
arriviamo in cima dopo 45 minuti. 7 gradi all'ombra e 9 al sole, vento teso, cielo terso, mercati asiatici che performano più degli indici di riferimento.
scendendo vediamo una marmotta da 90kg.
quando sono in vista del rifugio di partenza mi corre incontro una nanetta scalza e con le trecce e io mi sento molto nonno-di-heidi mentre lei mi salta al collo facendomi capitombolare per terra.
torniamo dagli altri, mi esibisco nel salto della staccionata in stile olio cuore che a (quasi) quarantanni e (oltre) cento kg fa sempre il suo effetto (soprattutto per lo sciame sismico quando atterro) e mi riunisco al resto della truppa.
torniamo in tempo per una doccia veloce e la cena. dopo un tot che siamo a tavola il tizio dell'agriturismo ci dice che se vogliamo può macellare sua suocera ma a parte questo gli abbiamo svuotato la dispensa, quindi passiamo alle grappe, così, per digerire.
i nani sono già fuori a dare da mangiare alle capre che, uscite dal recinto, li inseguono praticamente ovunque.
alle dieci ronfiamo tutti allegramente.
il mattino seguente ci aspetta una colazione a base di burro fatto in casa, marmellata fatta in casa, pane fatto in casa e spremuta del supermercato (siamo milanesi, abbiamo bisogno di qualche sano prodotto della chimica industriale altrimenti andiamo in shock anafilattico). il caponano è seguito ovunque dal cagnolino dell'agriturismo che gli si piazza davanti pancia-all'aria implorando coccole. mio figlio lo guarda disperato urlando "non capisco! cosa vuoi??" mentre noi ci spanciamo dalle risate.
il resto della mattina lo dedichiamo a guadare un torrente (temperatura dell'acqua circa 4 gradi) e a sguazzare felici con le gambe blu al di sotto dello stinco. col caponano sperimentiamo diversi percorsi-avventura attorno ai massi, giochiamo al gigante del lago, ci auto-nominiamo campioni del mondo di guado e torniamo felici e scalzi al campo base solo quando la cancrena sembra alle porte.
per pranzo ci infiliamo in un crotto dove i nani si sbafano una qantità inenarrabile di gnocchi.
quando vediamo le palpebre a mezz'asta e le teste che iniziano a ondeggiare, decidiamo che è ora di rientrare.
salutiamo gli altri e prendiamo commiato.
dopo 5 minuti di macchina si sente solo il russare leggero delle nanette, mentre il caponano resiste fino a 20km da casa prima di crollare con la faccia sulle gambe di una delle nanette.
fermata di rito alla decathlon per acquistare scarpe da trekking e fare il giuramento solenne che già domenica faremo un'altra gita in montagna.
casa, tv, cena, nanna.
e stamattina il regalo più bello: "papà, mamma, ma perché non siete sempre in vacanza???"

Nessun commento: