giovedì 28 aprile 2011

la strada

tranquilli non è un post da biker duro-durissimo. fino a che non mi restituiscono la mia aquilante ho deciso che di moto è meglio non parlare, altrimenti mi faccio solo del male. un po' come quelli che sono a dieta e sbavano davanti alle vetrine delle pasticcerie...
con la pasticcerie, si sa, è come con le ragazze: se non puoi entrarci dentro che cacchio guardi a fare?
ma non divaghiamo...
il senso qui è un altro.
la scena è un interno milanese. normale appartamento. abluzioni serali dei nani.
compiti fatti, cena cenata , padre distrutto.
la nana, rinfrancata dalla doccia, mi spara a bruciapelo: "papà non ti ho detto la poesia di pasqua!" e prima che io possa rispondere (con le ultime forze sto asciugando i capelli all'altra nana) parte la recitazione.
una filastrocca come tante, recitata con la dolce innocenza che solo una nanetta di sette anni può avere.
sono quasi commosso, ma non faccio in tempo a godermi l'attimo che zak! l'altra nana, con spirito di revanche mi urla in faccia "E IO????!!!!!?????!!!!"
"dimmi amore ti ascolto" e mi dispongo a ri-sentire per la seconda volta la stessa filastrocca recitata con la stessa cadenza.
e, tanto per cambiare, mi sbaglio.
penso che se avesse dovuto recitare "Campane di Pasqua Suonate a Festa" il povero gassmann non avrebbe saputo fare di meglio.
al posto di mia figlia mi trovo davanti una versione da trenta chili scarsi (al netto dell'accappatoio) di eleonora duse + mariangela melato con una spruzzatina di maria callas che, con spirito drammatico e colpi di autentico genio, fanno di una poesiola una vera opera d'arte. pause, intonazioni, cambi di ritmo... sembra di assistere ad un saggio di fine corso dell'accadamia drammatica.
stavolta il magone sale davvero e per far finta di niente sono costretto ad abbassare gli occhi.
"brave nanette, tutt e due bravissime"
io non lo so se a sette anni si possa già avere la strada tracciata, ma un talento come questo è un delitto sprecarlo.

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