giovedì 13 maggio 2010

piove

piove.
continua a piovere. piove continuamente. tanto. francamente non ne posso più. c'è un'umidità del tredicimila per cento.
stamattina dopo la doccia ho notato una specie di taglio sotto l'ascella destra: mi stanno spuntando le branchie.
la motoretta continua a fare il suo porco lavoro, ma la sera quando rientro a casa e la parcheggio all'asciutto mi sembra che mi guardi con l'aria più triste del solito, come se mi chiedesse "hai capito che non sono un mezzo anfibio vero?".
la cosa inquietante sono le previsioni del tempo: stando a quello che dicono pioverà per sempre. dico: milano è a circa 20 metri sul livello del mare. ne vogliamo parlare? no perché io abito al piano terreno... sai com'è... una palafitta la tirerei anche su in poco tempo ma proviamo ad allertare con un ciccinino di anticipo, eh?
magra consolazione martedi sera quando ho segnato la mia prima meta. visto che (per via della pioggia) eravamo in quattro gatti, il coach ci ha fatto fare poca preparazione e parecchio gioco al tocco. con un barbatrucco che nemmeno io so da dove sia venuto fuori, sono riuscito a sgusciare attraverso la difesa della prima squadra e mettere giù la palla.
dettaglio: dopo la corsa mi hanno dovuto dare 2 bombole d'ossigeno, 4 shot di adrenalina per intramuscolo, 2 flaconi da 400 cc di gerovital per endovena e una bottiglia da un litro di fertilizzante per via orale che (dice) è meglio del gatorade.... mah... sarà vero?
sono tempi duri. l'unica possibilità di salvezza è essere più duri dei tempi.

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