martedì 6 aprile 2010

vai col liscio...


il primo pensierino felice post-pasquale lo dedico al dottor rossi dell'ospedale di vattelappesca (i nomi ed i luoghi sono stati alterati per preservare la privacy ed evitarmi una denuncia), ridente (maddeché) cittadina in cui erano in vacanza i miei 3 cuccioli con i nonni (ah, ecco! forse era ridente prima che ci arrivassero i miei mostri!).
spiego...
lunedi di pasqua. io ed elena, dopo aver trascorso il sabato e la domenica in compagnia dei villeggianti, prendiamo la strada di casa. ce ne torniamo trolli trolli, mici mici e chiotti chiotti all'ovile, concedendoci anche una sontuosa pausa shopping al fidenza village che è di strada.
arriviamo in casa verso le 14. mettiamo un po' d'ordine, io mi metto il completino da running che fa tanto tanto gaio (pantaloncini in spandex, maglietta arancione... chevvelodicoaffare!!) e mi preparo per una corsetta purificatrice dopo gli stravizi pasquali, quando squilla il cellulare.
rispondo.
dice "ciao sono giovanna (mia suocera, n.d.r.)... ti passo il chirurgo"
e già capisci che una telefonata che inizia così ti può portare solo in direzioni poco ma proprio poco piacevoli.
parlo col chirurgo, il dottor rossi di cui sopra, il quale con poche ma buone parole mi spiega che mia figlia, portata al suo cospetto per via di un paio di linee di febbre e un dolore addominale che va e viene, è evidentemente vittima di appendicite acuta. lui la opererebbe anche subito ma serve il consenso.
seguono attimi concitati durante i quali vagliamo tutte le ipotesi. io già sono mentalmente a cavallo della moto per raggiungerli mentre con elena facciamo il piano di battaglia per i prossimi 3-4 giorni per gestire la famiglia, quando mio suocero ha il colpo di genio e chiede al medico "senta ma lei cosa farebbe?".
"be' se fosse mia figlia la porterei a milano e la farei operare li. sa, qui non abbiamo neanche il reparto di pediatria..."
foglio di dimissioni e tutti e 5 (nonni e 3 nipoti) partono alla volta di milano, sfidando le code dei rientri.
alle 20.30, dopo opportuna sosta in autogrill, ci troviamo davanti al pronto soccorso di niguarda, con la borsa per il ricovero già pronta.
prendo in braccio la piccolina e corro al banco di accettazione, mentre gli altri parcheggiano, scaricano il resto della truppa, piantano le tende... 
"buonaseraabbiamounaappendiciteacutaricoverod'urgenzaladoveteoperaresubitocazzocazzocazzo!"
mi guardano.
guardano il foglio di dimissioni.
uno degli infermieri fa all'altro "ah, ospedale di vattelappesca..." e dall'occhiata che si scambiano già mi sento come uno che abbia capito in ritardo una barzelletta per cui tutti ridono da ore.
entriamo al pronto soccorso e dopo opportuna anticamera la malconcia (che nel frattempo salta come un piripicchio) viene visitata. le rifanno tutti gli esami. quelli di vattelappesca sono (ci spiegano) piuttosto inutili perché vaghi e inadatti a diagnosticare una appendicite.
bene.
aspettiamo con calma.
dopo un'ora il responso. non c'e' nulla. forse una qualche infezione intestinale o alle vie urinarie. goccine, visita dal pediatra per sicurezza tra un paio di giorni e se dovesse avere l'appendicite state tranquilli che ve ne accorgete per via delle febbre a quaranta e del fatto che per il dolore salta sulla sedia come un fagiolo messicano.
e allora, caro dottor rossi, non so se ringraziarti per aver rovinato la vacanza dei miei cuccioli, per lo spavento che ci siamo presi, per la figura da idioti che abbiamo fatto, per aver privato me e mia moglie di due giorni di vita "da sposini", per aver quasi sbudellato una bimba sana o per tutte queste cose assieme.
ma di sicuro il primo pensierino felice di questo dopo-pasqua te lo becchi tutto... di cuore!!!

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