domenica 18 aprile 2010

prima partita

sabato pomeriggio. piove. dieci gradi.

cominciamo bene. 
alle 15.30 siamo tutti al campo, belli arzilli e motivati e pronti allo scontro con il recco.
ora, il recco gioca in serie A. la old è composta in buona parte da ex giocatori di serie A. e io per non sapere ne' leggere ne' scrivere ho seguito l'antico adagio secondo cui il diavolo non è mai brutto come lo si dipinge. e mi sono andato a guardare le schede dei giocatori sul sito.
dopo una dozzina di giocatori tutti sopra il metro e ottantacinque e abbondantemente sopra il quintale, ho deciso che ogni tanto il diavolo è anche peggio di come lo si dipinge e ho mollato tutto.
al campo facciamo passare una mezzora buona in varie faccende: allestiamo un tendone per ripararci dalla pioggia, accogliamo il recco, diciamo qualche scemenza.
finalmente ci cambiamo e ed entriamo in campo. una ventina di minuti di riscaldamento, che non servono a mascherare la tensione sia di chi, come me, è alle prime armi, sia di chi non calca le scene da qualche anno e si sente un po' un debuttante.
giochiamo 3 tempi. 20, 20 e 10 minuti.
non sto qui a fare la cronaca della partita. dico solo che entrambe le squadre hanno giocato un ottimo rugby, con un bel gioco alla mano e anche qualche azione individuale davvero notevole.
io sono entrato negli ultimi 10 minuti. quando ormai il risultato era fermo sul 3 a 2 per il recco (nella old si contano le mete e non i punti, come nelle juniores).
il coach mi guarda: "giochi pilone. lo vedi mino?"
"mfi" (col paradenti si parla mica tanto bene)
"tu gli stai attaccato al culo a non più di mezzo metro"
"offei" (ok)
"e se c'e' una ruck o una maul gli dai una bella spallata nel culo e lo butti dentro"
"mfi"
"e poi gli vai dietro"
"fa befe" (va bene)
entro e mi becco subito una bella mischia (no contest purtroppo).
i minuti seguenti sono concitati ma mi rendo conto per la prima volta che riesco a seguire il gioco, a capire dove devo stare e a non essere (troppo) in ritardo sulle azioni.
insomma faccio il mio porco lavoro da prima linea. e miracolosamente alla fine della partita sono ancora in piedi e con tutte le ossa al posto giusto.
momenti di panico quando mi sono trovato una seconda linea che mi veniva incontro al galoppo dall'alto dei suoi 116kg, ma in qualche modo ne sono uscito vivo.
dopo la doccia recupero la truppa ormai stremata dopo aver atteso dalle 3 alle 7 sotto la pioggia e mi dirigo alla macchina. incrocio il coach che mi sorride: "come è andata"
"befe"... poi mi ricordo che non ho più il paradenti... "bene, però dai la prossima volta fammi fare qualche minuto in più"
mi guarda sornione
"prossima volta stai dietro al culo di nani (seconda linea, ndr) così inizi a pigliare due botte come si deve"
evvai...

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