lunedì 22 marzo 2010

fuori allenamento


oggi riunione di lavoro fuori milano alle 8.30... rapida checklist delle opzioni:
- vado in bici... nah... piove
- vado in macchina... macché... dove cacchio la parcheggio?
- vado coi mezzi... neppure... avrei dovuto arrivare fino in centrale per prendere il treno.
- vado in moto... nisba... l'ho già rischiata una volta a girare con l'assicurazione scaduta...
resta una sola strada. 
eeeeeleeenaaaa.... chettiserveproprio la moto oggi?
dopo una breve contrattazione (da cui esco vittorioso dovendo concedere solo di preparare i pasti per i prossimi 3 mesi, rassettare la casa e fare le lavatrici fino a natale e concederle tre uscite con le amiche a settimana fino al raggiungimento dell'età pensionabile) ottengo l'uso della moto.
...ma si sa, come cantava jannacci, "per fare certe cose / bisogna avere orecchio"
e l'orecchio a quanto pare si perde in fretta. e infatti commetto la classica ingenuità del pivello.
nonostante la pioggia, parto alla viva-il-parroco con addosso i vestiti buoni e le scarpe da ballerina e mi dimentico i soprascarpe.
dopo 100m sono bagnato.
dopo 1km sono zuppo.
quando arrivo sono da strizzare e ad ogni passo emetto degli inquietanti "squish-squash" per via delle calze che fanno guazzetto dentro le scarpe.
grazie a questo stratagemma mi mantengo bello fresco per tutta la durata della riunione: 4 ore durante le quali devo stare seduto davanti a una platea di una decina di imprenditori e sorridere mentre sento l'ipotermia che lentamente avanza e si impossessa delle dita dei piedi...
finita la riunione, parto alla volta dell'ufficio.
continua a piovere che dio la manda e quel poco di asciutto ai piedi che avevo guadagnato in 4 ore di sana evaporazione, sparisce nel giro di tre millisecondi.
quando arrivo sotto l'ufficio sono di nuovo squish-squashante e infreddolito.
mi sono beccato non so quanti litri di acqua-mista-a-fango-e-morchia in faccia (non ho preso la visiera a bolla).
mi bruciano gli occhi per tutte le schifezze che mi ci sono entrate dentro (non ho preso gli occhiali protettivi).
il collo della camicia (bianco all'uscita da casa) è di un colore indefinibile tra il grigio-asfalto e il marrone-fango (non ho chiuso bene la giacca).
ma ho fatto il primo giro in moto da 2 mesi a questa parte.
e allora vaffanculo. mi tolgo il casco e alla faccia del diluvio che viene giù me ne vado a pranzo a testa scoperta sotto la pioggia.
camminando piano piano.

...e porcazzozza vediamo chi si stufa prima...

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